Otto varianti del Negroni (non solo rosse) da fare a casa

Semplice e versatile, la ricetta del Negroni si presta a essere interpretata in tanti modi, giocando con ingredienti, tecniche e colori

10 Maggio 2024 - 16:06
Otto varianti del Negroni (non solo rosse) da fare a casa

Caso più unico che raro di cocktail inventato non da un barista ma da un suo cliente, il Negroni è nato a Firenze attorno al 1919, quando il conte Camillo Negroni (Camillo per gli amici), stanco del suo solito aperitivo Americano (una miscela di vermouth dolce rosso di Torino e bitter Campari completata da uno spruzzo di acqua di seltz), chiese sottovoce a Fosco Scarselli, giovane barista della Profumeria Drogheria Casoni, di sostituire la soda con il gin.
Il conte era un uomo colto e benestante, aveva girato il mondo e, in particolare, a Londra aveva imparato ad apprezzare il distillato di ginepro. La voce si diffuse velocemente fra i frequentatori del Casoni e in tutta Firenze, dove sempre più numerosi furono coloro che ordinavano un "Americano alla moda del conte Negroni". Che in pochi anni conquistò fama internazionale semplicemente come Negroni, oggi il cocktail più richiesto al mondo secondo Drinks International.

Merito del suo perfetto equilibrio fra note dolci e amaricanti, e anche della sua ricetta semplicissima: una parte di gin, una di bitter Campari, una di vermouth rosso, il tutto completato da una fettina di arancia per garnish. Si prepara direttamente nel bicchiere, un Old fashioned con ghiaccio (meglio se un unico chunk, che garantisce una diluizione più lenta). Il conte Negroni, si racconta, era in grado di berne fino a dieci in un solo giorno, ma lui di solito lo beveva in bicchierini da cordiale, senza ghiaccio, in un’epoca in cui i frigoriferi, in Italia, erano ancora cosa rara.

Ma la ricetta del Negroni, proprio per la sua semplicità, si presta a dare vita a una serie infinita di varianti: modificando le proporzioni, sostituendo o aggiungendo ingredienti, utilizzando tecniche alternative si ottengono twist più o meno originali e in grado di accontentare ogni gusto, o quasi. Vediamone qualcuno.

BOULEVARDIER

Il primo twist di cui parliamo… in realtà non è un twist: il Boulevardier è nato più o meno nello stesso periodo del Negroni, ma a Parigi, con ogni probabilità per mano di Harry MacElhone nel suo Harry's Bar, dove ancora nessuno aveva sentito parlare del drink inventato dal conte fiorentino. Però la sua ricetta è talmente simile a quella del cocktail italiano, che spesso finisce per esserne considerato una variante con il whiskey al posto del gin. Ecco la ricetta Iba:

Tecnica: Stir and Strain
Bicchiere: coppetta a cocktail ghiacciata o tumbler basso con ghiaccio
Ingredienti:
45 ml bourbon o rye whiskey
30 ml bitter Campari
30 ml vermouth rosso
Garnish: twist d’arancia

NEGRONI BIANCO ALLA CARTA

Chi ha detto che il Negroni deve essere per forza rosso? Ecco la ricetta del Negroni Bianco realizzato dal Dada di Milano con i prodotti della distilleria sarda Silvio Carta:

Tecnica: Build
Bicchiere: tumbler basso
Ingredienti:
30 ml gin Gin per Te Silvio Carta
30 ml vermouth rosso Silvio Carta
30 ml Bitteroma bianco Silvio Carta
Garnish: elicriso 

NEGROSKI

Come abbiamo visto, il gin può essere sostituito da altri distillati. Come la vodka. La ricetta:

Tecnica
: Build
Bicchiere: Old fashioned
Ingredienti:
22,5 ml vodka
22,5 ml bitter Campari
22,5 ml vermouth rosso
Garnish: twist o fettina di arancia

P31 GREEN NEGRONI

Dicevamo che il Negroni non deve essere necessariamente di colore rosso: usando i prodotti dell’azienda padovana P31 si ottiene un’interessante versione verde. Qui la ricetta:

Tecnica
: Build
Bicchiere: Old fashioned
Ingredienti:
30 ml P31 Green Bitter
30 ml vermouth superiore bianco
30 ml gin
Garnish: fettina di limone

MEZCAL NEGRONI

Un ideale ponte fra Italia e Messico unisce bitter e vermouth di casa nostra con il distillato d’agave simbolo del Paese latino-americano. La ricetta? Identica a quella originale, distillato a parte:

Tecnica: Build
Bicchiere: Old fashioned
Ingredienti:
30 ml mezcal
30 ml bitter
30 ml vermouth rosso
Garnish: fettina di arancia

NEGRONI FUMÈ

Ecco un’ottima variante aromatica elaborata da Alex Chierichetti, titolare del Suzy di Milano: equilibrata, mediterranea ed elegante. La ricetta:

Tecnica
: Stir and Strain e affumicatura con smoked gun
Bicchiere: tumberl basso
Ingredienti:
30 ml vermouth rosso Cinzano Premium 1757
30 ml bitter Campari
30 ml Gin Mare
Garnish: rosellina decorativa

NEGRONI SBAGLIATO

Creato nel 1972 da Mirko Stocchetto al Bar Basso di Milano, a dispetto del nome non si deve a un errore, nasce per volontà di realizzare una versione meno alcolica del Negroni, più adatta al pubblico femminile (e in linea con le tendenze odierne). Per prepararlo, basta sostituire il gin con lo spumante. O il prosecco.

Tecnica: Build
Bicchiere: Old fashioned
Ingredienti:
30 ml prosecco
30 ml bitter Campari
30 ml vermouth rosso
Garnish: fettina di arancia

SANTIAGO NEGRONI

Antonella Benedetto, Sentinella Chartreuse e titolare del cocktail restaurant bar Moonshine di Polignano (Bari) dentro l’Abbazia di San Vito, ha dedicato il suo twist del Negroni con la Chartreuse al figlio, che si chiama appunto Santiago.

Tecnica: Build
Bicchiere: Tumbler basso
Ingredienti:
Ghiaccio
30 ml Chartreuse verde
30 ml Bitter Barbieri
30 ml succo fresco di pompelmo rosa
top di acqua tonica (a piacere)
Garnish: zest di limone



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