La passata "Sul Campo" di Mutti: trasforma il pomodoro appena colto proprio sul campo

È nata la passata di pomodoro "Sul Campo" di Mutti, che per la prima volta nella storia trasforma il pomodoro appena colto direttamente sul campo. Ne nascerà una passata premium in edizione limitata.

17 Sett 2020 - 23:04
La passata "Sul Campo" di Mutti: trasforma il pomodoro appena colto proprio sul campo
Cambiare le regole del settore è la sfida che guida il Gruppo Mutti fin dalla sua fondazione, oltre 120 anni fa. Oggi, come allora, sguardo al futuro e passione per la qualità 100% italiana sono al centro del DNA dell’Azienda. È da queste premesse che nasce la passata di pomodoro “Sul Campo” di Mutti, il nuovo progetto di innovazione tecnologica che, per la prima volta nella storia, trasforma il pomodoro appena colto direttamente sul campo. Un progetto audace e ambizioso che, grazie a InstaFactory – un impianto mobile che raggiunge e si colloca nei terreni scelti – lavora la materia prima nel momento di perfetta maturazione. Da questa nuova filiera, che preserva tutta l’esperienza degli agricoltori conferitori e la declina con sapienza in un processo innovativo unico, nascerà una passata premium in edizione limitata che porterà con sé la firma del suo campo di raccolta e di lavorazione. “Innovare per accorciare le distanze tra agricoltura e fabbrica, tra il tempo di raccolta e la lavorazione, tra l’attimo in cui la natura porta il pomodoro al suo massimo grado di maturazione e il momento in cui viene colto: è questa l’idea che ci ha guidato nella progettazione di InstaFactory, un modo del tutto nuovo di pensare alla produzione che dona al pomodoro una distintività che nasce dal campo, accorcia la filiera e coniuga il saper fare dei nostri agricoltori conferitori alle potenzialità del processo di trasformazione di un’azienda interamente dedicata al pomodoro da quattro generazioni: Mutti. Siamo i primi a lanciarci in questa grande sfida in cui il protagonista è sempre il pomodoro e chi lo lavora”, commenta Francesco Mutti in occasione della presentazione del progetto.  width=Giunto ormai alla sua quarta generazione, il Gruppo Mutti è sempre stato pioniere nel suo campo. Dalla preservazione del terreno di coltura tramite la rotazione quadriennale, alla collaborazione con gli agricoltori fino alla certificazione di produzione integrata: queste sono solo alcune delle tante piccole rivoluzioni che hanno fatto la storia dell’Azienda, portandola oggi a essere leader in 7 Paesi europei, tra cui l’Italia. Visione e capacità di sperimentare sono dunque centrali per il Gruppo che con questa ultima innovazione eleva tutto quello che per la qualità si è fatto in passato e lo trasporta nel futuro, superando – ancora una volta – i limiti del settore: cambiare i paradigmi di coltura e di lavorazione del pomodoro. “Tutto è nato dalla volontà di fare qualcosa di completamente nuovo: il settore, infatti, è molto conservativo e il processo è lo stesso che viene tramandato da decenni”, commenta Giorgio Lecchi – Direttore Industriale di Mutti Spa. “Questa idea, quando è nata un anno fa, sembrava impossibile. Ma ci abbiamo creduto e ha preso forma in modo concreto grazie alla collaborazione e all’entusiasmo sia dei conferitori selezionati, sia degli sviluppatori del progetto, a dimostrazione del fatto che l’innovazione nasce dalla volontà e può anche essere semplicemente un nuovo modo di fare le stesse cose. Ne è nata InstaFactory, mini-fabbrica mobile che ci consente di tornare alle origini e di produrre vicini al luogo di raccolta. Un tempo era necessario avere numerosi stabilimenti produttivi su tutto il territorio per superare i limiti legati all’impossibilità di trasportare per lunghe tratte la materia prima. Oggi, grazie all’Instafactory, possiamo addirittura azzerare le distanze, catturando così il gusto e il profumo del pomodoro direttamente sul campo. Sarà quindi possibile un domani, per esempio, avere un pomodoro coltivato in territori come Sicilia o Sardegna e lavorarlo appena raccolto”. Tutto questo non sarebbe possibile senza la collaborazione solida, duratura e improntata sulla fiducia reciproca che Mutti ha con le oltre 400 famiglie di agricoltori conferitori: “Ci impegniamo costantemente per raggiungere una qualità superiore e valorizziamo i nostri agricoltori conferitori con iniziative speciali, come il Premio Pomodorino d’Oro volto a celebrarne i comportamenti virtuosi, costruendo così una relazione trasparente, basata su rapporti stretti. Per questo particolare progetto, sulla base di questi valori, abbiamo selezionato tre dei nostri migliori agricoltori conferitori – la famiglia Calza, Franzoni e Aschieri – che negli anni si sono distinti per la loro cura e attenzione e che sono stati  i primi a prendere parte a questa sfida. Ma non solo. Un altro aspetto straordinario di questo progetto è che permette di fare un passo in avanti - anche in termini di precisione e velocità - per quanto riguarda la tracciabilità inequivocabile di ogni singolo pomodoro, dove la sua storia e provenienza, la cura del campo e le caratteristiche di coltivazione sono protagonisti, rispondendo così alla sempre maggiore attenzione del consumatore finale alla provenienza delle materie prime che acquista e porta in tavola”, commenta Ugo Peruch, Direttore Agricolo di Mutti Spa. Un progetto rivoluzionario e visionario, che mette in campo molte risorse, dimostrando in modo concreto il costante impegno del Gruppo a portare il pomodoro alla sua massima espressione. “È una vera e propria missione dunque che coinvolge diversi attori: azienda, agricoltori fino ai nostri consumatori che, grazie a InstaFactory, si avvicinano alla terra come mai prima e attraverso scelte consapevoli riconoscono il valore di una filiera che è tanto semplice quanto complessa perché guidata dal tempo: quello di maturazione, quello della cura dei terreni, quello della sapienza delle scelte” conclude Francesco Mutti. [contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]
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