Fipe ritorna sui buoni pasto dopo lo stop alla gara della Provincia Autonoma di Trento

24 Febbraio 2020 - 04:30
Fipe ritorna sui buoni pasto dopo lo stop alla gara della Provincia Autonoma di Trento
Niente servizio di buoni pasto se i ribassi di gara vengono scaricati sulla pelle dei ristoratori. Questo è il principio che abbiamo sempre sostenuto e che ora anche alcune realtà locali stanno applicando. A cominciare dalla Provincia di Trento che recentemente ha deciso di gestire in proprio la gara da 55 milioni di euro per il servizio di erogazione dei buoni pasto per i suoi dipendenti, senza appoggiarsi a Consip". Le dichiarazioni di Roberto Calugi, Direttore Generale di Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi introducono un evento quanto mai di attualità che sembra mettere in luce proprio quegli stessi problemi individuati da Fipe e le altre associazioni di ristorazione e distribuzione e portate all'attenzione del governo. Buoni Pasto - FipePoco dopo, la stessa Consip aveva fatto sapere tramite un comunicato che avrebbe rivalutato il sistema dei buoni pasto, per individuare le criticità ed eventualmente correggerle. A sostegno di questa opzione giunge il recente bando per la gestione dei buoni pasto dei dipendenti pubblici nella Provincia Autonoma di Trento. Dopo aver dichiarato decadute le prime due vincitrici del bando, si sono resi evidenti i limiti del bando stesso che, secondo Marco Fontanari presidente dell'Associazione Ristoratori, faceva ricadere tutti gli oneri sugli esercenti. Prosegue il Direttore di Fipe, parlando della Provincia di Trento "In questo modo ha potuto sospendere le assegnazioni appena si è resa conto che le prime due classificate avevano proposto contratti di convenzionamento irregolari per ammortizzare le loro offerte ribassate del 10% e del 7,7% circa. Consip si ostina a non voler capire che un altro modello è possibile, nonostante quello adottato fino a questo momento abbia portato al disastro di Qui!Group, che ha scaricato 200 milioni di euro di suoi debiti sulle spalle dei ristoratori e delle imprese di distribuzione. Ecco perché il nostro interlocutore, per risolvere la questione in maniera definitiva, non è Consip ma il Governo, cui chiediamo di garantire il valore nominale dei buoni pasto lungo tutta la filiera”.
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