160 di Fontanafredda festeggiati con la riapertura di "La Brasilera"

23 Lug 2018 - 04:45
160 di Fontanafredda festeggiati con la riapertura di "La Brasilera"
Un compleanno particolare quello di Fontanafredda, la tenuta vitivinicola che compie 160 anni e regala alla città di Alba la riapertura di uno storico locale, chiuso per fallimento da qualche mese, che rappresenta la tradizione delle Langhe e della provincia di Cuneo. Fontanafredda rileva così lo storico caffè la Brasilera, in piazza Michele Ferrero, un luogo dove ritrovarsi per fare colazione, o magari un pasto veloce, ritrovare gli amici per un aperitivo, ma che ora avrà un valore aggiunto perché il vino diventa protagonista, una sorta di vetrina per le numerose attività delle cantine di Serralunga. Il nuovo locale, "100VINI - Caffé la Brasilera" sarà un punto di riferimento per i vini del territorio, con i rappresentanti dei produttori delle Langhe e del Roero in primo piano, universo di contadini e cantine concentrate in un’area geografica ben delimitata, a cavallo tra le province di Cuneo, Asti e Alessandria. "Daremo ampio spazio alle bollicine piemontesi, puntando su tutti i soci del consorzio dell'Altalanga Docg, metodo classico millesimato che rappresenta tutto un mondo fatto di contadini e cantine concentrati in un'area geografica ben delimitata" annuncia l'ad dell'azienda, Piero Bagnasco, il tutto in un luogo che è la storia di Alba, "sotto l'orologio". Il caffè aveva calato la saracinesca a inizio marzo a causa del fallimento del titolare Giorgio Graziano, noto personaggio albese che stava dietro al banco fin dal 1993. La riapertura prevede un investimento importante, come spiega Bagnasco a La Stampa: "Ipotizziamo una spesa complessiva di circa 300mila euro. In questi mesi estivi il locale sarà completamente rinnovato e assumeremo 15 giovani per garantire un servizio all’altezza della splendida location di piazza Michele Ferrero. Intendiamo aprire a fine settembre, pronti ad accogliere i visitatori della Fiera internazionale del tartufo". Un compleanno festeggiato in maniera speciale, perché permette di fare un regalo alla città più che a sé stessi, riaprendo un pezzo di cuore di Alba che la crisi aveva spazzato via.
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