L'alta ristorazione nelle mense solidali a Torino e il sostegno economico di PepsiCo all'Italia

Barilla sostiene l'alta ristorazione piemontese nelle mense solidali, mentre PepsiCo dona 700.000 dollari a Croce Rossa Italiana e Save the Children.

24 Apr 2020 - 01:30
L'alta ristorazione nelle mense solidali a Torino e il sostegno economico di PepsiCo all'Italia
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento. PepsiCo si è impegnata a livello globale contro la pandemia, stanziando 45 milioni di dollari in tutto il mondo, 7,7 milioni in Europa e di questi 700.000 dollari all'Italia. Barilla sostiene l'alta ristorazione torinese di Del Cambio nelle mense per i più bisognosi.

PepsiCo: 700mila dollari per alleviare le conseguenze del Covid-19 in Italia

 width= A seguito della crisi sanitaria e socio-economica causata dal COVID19, PepsiCo ha scelto di contribuire con 700.000 dollari alle necessità dei gruppi sociali più vulnerabili in Italia. L’azienda sta fornendo il suo sostegno attraverso due organizzazioni: Croce Rossa Italiana e Save the Children, che lavorano su situazioni di povertà ed isolamento sociale, occupandosi di assicurare il soddisfacimento dei bisogni fondamentali in ambito alimentare, sanitario ed educativo. Queste attività corrispondono pienamente all’impegno di PepsiCo, volto a fornire un sostegno alle comunità con la distribuzione di beni di base, pasti completi e sostegno educativo e psicologico. PepsiCo ha fornito a Croce Rossa Italiana nella prima fase dell’emergenza, lo scorso mese di marzo, un supporto di 200.000 dollari come contributo per fronteggiare l’emergenza grazie all’acquisto di DPI (dispositivi di protezione individuale) per gli operatori sanitari in prima linea sulle ambulanze e negli ospedali e per il progetto della CRI “Il tempo della Gentilezza” che prevede un potenziamento su tutto il territorio nazionale dei servizi per le persone più vulnerabili e con maggior fragilità sociali e sanitarie, tra i quali la spesa a domicilio, il trasporto sociale, la consegna dei farmaci e dei beni di prima necessità.  width=L’emergenza COVID-19 ha avuto infatti tra le sue conseguenze la perdita dell’unica fonte di reddito per molte famiglie, che si sono così trovate in una situazione di grave necessità. Anche la chiusura delle scuole in tutta Italia per un lungo periodo, inoltre, ha contribuito a amplificare le disuguaglianze educative. È per questa ragione che PepsiCo, in Italia, si unisce a Save the Children destinando 500.000 dollari al sostegno del progetto “Non da soli”. Il programma si occupa in una prima fase di assicurare la distribuzione di beni alimentari ai bambini di famiglie in difficoltà, ed in una seconda fase di fornire un supporto educativo e psicologico agli scolari delle aree più colpite, al momento del rientro dopo l’emergenza. Il sostegno consentirà di assicurare un contributo alla spesa familiare al fine di garantire 90.000 pasti per bambini in difficoltà su tutto il territorio nazionale. La donazione di PepsiCo consentirà inoltre a 200 bambini di ricevere un tablet che sarà un utile supporto per accedere alla didattica a distanza. Infine, alla riapertura delle scuole, il contributo permetterà anche di fornire il necessario supporto psicologico a 400 studenti, 50 insegnanti e 100 genitori in 10 scuole nelle aree più colpite dall’emergenza. “In questa situazione eccezionale vogliamo condividere con il resto della Società la responsabilità e il coinvolgimento nei confronti delle categorie più deboli. PepsiCo ha da sempre uno stretto legame con l’Italia dove annoveriamo uno stabilimento di produzione, tanti collaboratori, clienti e consumatori. Ora più che mai vogliamo far sentire questo legame con la comunità sostenendo i soggetti più deboli, in particolare bambini e ragazzi, contribuendo alle loro necessità alimentari ed educative” ha dichiarato Marcello Pincelli, Direttore Generale e Amministratore Delegato di PepsiCo in Italia.

 width=Le iniziative PepsiCo a livello globale in più di 40 paesi

A livello globale, PepsiCo ha stanziato oltre 45 milioni di dollari per combattere gli effetti di COVID-19, fornendo supporto umanitario e distribuendo oltre 50 milioni di razioni di alimenti nutrienti in tutto il mondo attraverso banche alimentari e altri partner a livello locale. Del complessivo importo stanziato dall’azienda, 7,7 milioni di dollari sono stati destinati all’Europa, con specifico riguardo ai paesi più colpiti tra cui Italia, Spagna e Francia. In aggiunta a questa risposta diretta, PepsiCo sta lavorando a stretto contatto con altre società del settore, fornitori, clienti e fondazioni, con l'obiettivo di identificare programmi di intervento congiunti in grado di espandere e garantire l'accesso al cibo per le famiglie colpite. Per ulteriori informazioni sulle attività di PepsiCo per l’emergenza COVID-19: pepsico.co.it 

Un piatto ricco di solidarietà: Barilla sostiene l'alta ristorazione torinese nelle mense per i più bisognosi

 width=In questi mesi difficili per tutto il popolo italiano, il piatto più buono da gustare è quello della solidarietà. L’emergenza da Covid-19 sta mettendo a dura prova non solo il nostro sistema sanitario: le chiusure degli esercizi commerciali e delle aziende, con le inevitabili ricadute economiche che ne derivano, colpiscono tutte le fasce della società, soprattutto quelle più deboli. A Torino, una speciale task force di chef piemontesi ha unito le forze per aiutare le comunità seguite dai Frati Minori e da Sant’Egidio, attraverso l’erogazione di pasti. L’iniziativa, ideata dall’executive chef del ristorante Tre Galline Andrea Chiuni e nata dalla volontà di regalare agli ospiti delle strutture un momento di gioia attraverso la cucina, è stata subito appoggiata da Matteo Baronetto, chef dello stellato Del Cambio di Piazza Carignano, che ha coinvolto la sua brigata di cucina e ha invitato i colleghi torinesi a fare altrettanto. E la risposta non si è fatta attendere: a due settimane dall’inizio del servizio, sono al momento 14 gli chef aderenti (oltre a Matteo Baronetto di Del Cambio e Andrea Chiuni di Tre Galline, anche Alessandro Mecca di Spazio 7, Dario Rista di Magazzino 52, Stefano Sforza di Opera, Danilo Pelliccia di Du Cesari, Miguel Bustinza di Vale un Perù, Fabrizio Tesse e Marco Miglioli di Ristorante Carignano, Giovanni Naviglia di Food Lab, Cesare Grandi de La Limonaia, Federico  Zanasi di Condividere, Domenico Volgare di Fuzion, Lorenzo Careggio di Eragoffi) per un totale di circa 4.500 pasti serviti alla settimana. Infine, lo chef ha lanciato un appello anche alle aziende, affinché potessero donare prodotti o materie prime utili per la realizzazione delle portate. Un call to action che ha trovato in Barilla immediata solidarietà. L’azienda parmense ha subito risposto alla chiamata di Torino, inviando in città una fornitura di prodotti pasta e bakery: accanto a spaghetti, farfalle, pennette e sedani rigati, anche Macine, Galletti e Crackers salati e non Mulino Bianco. Da parte di tutti gli chef che stanno partecipando a questo progetto solidale arriva il ringraziamento corale a Barilla per il supporto: Oggi più che mai, gli italiani stanno dimostrando il proprio senso di appartenenza alla comunità attraverso tanti importanti gesti solidali. È grazie a questo forte impegno da parte di tutti che il nostro Paese potrà ripartire. Grazie a Barilla per averci offerto fin da subito il proprio aiuto: gli ospiti delle comunità hanno potuto gustare piatti sani e gustosi, sentendosi per un attimo davvero a casa”. Sempre di ringraziamento a Barilla, Matteo Baronetto e alcuni chef presto presenteranno ricette dedicate alla pasta più amata dagli italiani: ad esempio, Federico Zanasi dello stellato Condividere, proporrà pennette alla sorrentina, mentre lo stesso Baronetto realizzerà un timballo di sedani rigati.
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