Fipe: "I Locali sono luoghi sicuri". Il 77,6% dei contagi avviene in ambito domestico

Fipe sostiene che i locali sono luoghi sicuri, soprattutto alla luce dei dati del Ministero della Salute e delle dichiarazioni degli esperti in ambito sanitario.

12 Ottobre 2020 - 22:40
Fipe: "I Locali sono luoghi sicuri". Il 77,6% dei contagi avviene in ambito domestico
Il monitoraggio settimanale del Ministero della Salute sulla situazione Covid-19 in Italia mostra che la maggior parte dei focolai del virus si verificano in ambito domiciliare (77,6%). Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi propone una lettura di questi dati alla luce delle percentuali di contagio: "i ristoranti e i bar non sono certamente fra i luoghi più pericolosi per eventuali contagi". Il dato viene riproposto dal dottor Luca Richeldi, membro del Comitato tecnico scientifico, nel corso della puntata di venerdì sera di Otto e Mezzo su la7. “La stragrande maggioranza dei contagi avviene in luoghi privati - ha detto lo pneumologo del Policlinico Gemelli di Roma, incalzato dalla conduttrice del programma –. Io non credo che ridurre di un paio d’ore l’apertura degli esercizi pubblici, quando siano ben regolamentati, possa fare una grande differenza”. Una posizione che fa il paio con quella espressa poche ore prima dal professor Massimo Galli, responsabile del reparto di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, intervenuto ai microfoni di Radio24. https://www.youtube.com/watch?v=8-vLgygX9J0 “Queste due prese di posizione sono molto nette – commenta il Direttore generale della Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, Roberto Calugi – e dimostrano che in questo momento i ristoranti sono un luogo sicuro, anche grazie alle misure messe in campo con la collaborazione dei ristoratori”.  “Condividiamo quanto sostenuto dal prof. Richeldiaggiunge il presidente della Federazione Italiana CuochiRocco Pozzulo - Non sono certo i ristoranti e le sale di ricevimento a creare l’incremento del COVID. Questi sono locali in cui ci sono controlli rigorosi su distanziamento e dispositivi di protezione. Chiediamo che si consenta ad una categoria già duramente colpita di chiudere in serenità la stagione, che a novembre volge al termine, e soprattutto di effettuare i controlli nelle strade e nei luoghi di assembramenti”. “Mi auguro che sia il governo che le Regioni tengano conto di questi pareri – conclude Calugi – prima di tornare a prendere in considerazione misure tanto drastiche quanto inutili, che avrebbero come unico effetto la morte di un settore cruciale per l’economia italiana. È impensabile che il popolo della notte torni a casa alle 23, la sfida per tutti è quella di incrementare i controlli sia dentro che fuori dai locali”.    
Compila il mio modulo online.