In questi mesi difficili per la ristorazione, che ha visto un’ulteriore stretta nelle regioni rosse e arancioni, il servizio di food delivery ĆØ stato e rimane una risorsa importante grazie alla quale, almeno in piccola parte, gli imprenditori sono riusciti a tamponare le perdite di fatturato.
Lo stesso vale per i clienti che cosƬ hanno potuto continuare a gustare i propri piatti preferiti.
Ma come sono andate le cose? Si ĆØ riuscito a gestire il prevedibile aumento di richieste dovuto alle restrizioni e alla scarsa voglia di uscire di casa per paura del virus? Parliamo di un aumento medio degli ordini del 40% con un picco del 100% in agosto con richieste praticamente raddoppiate rispetto al 2019.
Lāosservatorio di We Are Fiber, azienda specializzata in servizi di Customer Care in outsourcing, ha provato a fotografare lo stato del food delivery in Italia.
Un primo dato curioso si legge nella percentuale di consegne non effettuate a causa dellāirreperibilitĆ del cliente, parliamo di ben il 30% delle chiamate dei rider gestite dal servizio di customer care. Dunque, se qualcosa va storto, non ĆØ sempre colpa di chi prepara il pasto o di chi lo consegna ma, più spesso di quanto si immagini, ĆØ il cliente ad essere quantomeno āindisciplinatoā ordinando e poi non facendosi trovare allāindirizzo indicato. A quanto dicono i numeri, questo accade per lo più quando il pagamento non avviene preventivamente e online. Infatti, con pagamento digitalizzato e direttamente da piattaforma online la percentuale di consegne a buon fine sale fino al 99,6%.
Eppure i clienti non sono gli unici a commettere errori. Infatti, praticamente per la metĆ delle chiamate ricevute dai clienti, il servizio di customer care si trova a gestire lamentele per ritardi nelle consegne (nel 45% dei casi), ma anche per errori nella realizzazione del piatto (5% dei casi).
Ecco allora, in base a quanto raccontano i numeri, tre consigli di We Are Fiber per un servizio di food delivery efficace:
1) Formazione per i ristoratori partner delle piattaforme di food delivery. In questo modo gli imprenditori potranno sfruttare al meglio le potenzialitĆ del servizio imparando a gestire le richieste in maniera sostenibile e senza eccedere negli ordini causando ritardi e disservizi, eventualmente posticipando lāorario di consegna prevista;
2) Menù ad hoc, magari più snelli e con meno piatti. La fruizione del servizio di food delivery ĆØ un modo per i ristoratori per garantire la continuitĆ del business in vista di ulteriori restrizioni. Il consiglio per coloro che intendono attivare il servizio ĆØ quello di farlo nel più breve tempo possibile, anche con meno piatti rispetto allāabituale attivitĆ . SarĆ cosƬ più semplice avviare le operazioni e lavorare sin da subito;
3) Pagamenti digitalizzati e consegne contactless. Evitare ogni forma di contatto tra rider e cliente garantisce di avere un servizio in totale sicurezza per tutti.
āIl food delivery ĆØ una tipologia di servizio in grande crescita, sia per le restrizioni sia per la paura del virus che blocca in casa anche chi potrebbe uscire a pranzo o a cena. – Dichiara Daniele Volpe, CEO di We are Fiber – Tuttavia, proprio questa crescita esponenziale può generare delle difficoltĆ di gestione che, come sappiamo, possono subentrare davanti a un vero e proprio boom come quello a cui abbiamo assistito. Ora più che mai ĆØ necessario garantire consegne efficienti e ridurre al minino i disguidi. Ecco perchĆ© abbiamo deciso di mettere a disposizione dei clienti la nostra esperienza nel settore dando dei consigli pratici per migliorare la qualitĆ del servizio offertoā.