Vino italiano in Giappone: nel 2019 è il terzo per import dopo Cile e Francia

Nel 2019, grazie all'EPA, il Giappone si è aperto al mercato del vino europeo e l'Italia è diventato il terzo Paese fornitore di vino.

23 Lug 2020 - 01:30
Vino italiano in Giappone: nel 2019 è il terzo per import dopo Cile e Francia
Nel 2019, un evento di cruciale importanza per il settore vino e i rapporti fra Italia e Giappone è stato costituito dall’entrata in vigore dell’EPA - Accordo di Partenariato Economico tra l’Unione Europea e il Giappone – avvenuta il primo febbraio. A seguito alla sua entrata in vigore, il mercato giapponese del vino - dominato dalle importazioni cilene - ha assistito ad un improvviso spostamento di interesse verso i vini europei, ed in particolare verso quelli dei Paesi produttori tradizionali quali Francia, Italia e Spagna. Come paese fornitore di vino, il Cile è al primo posto con 47, 2 milioni di litri (- 8% rispetto al 2018), e un valore di 15,2 miliardi di yen (-6%). L’Italia, al terzo posto dopo la Francia, ha registrato un volume di 35,5 milioni di litri importati (+17%) per un valore di 18 miliardi di yen (+7%). Anche i vini frizzanti hanno ottenuto elevati benefici dall’eliminazione dei dazi doganali, registrando un aumento del +20%. La classifica delle importazioni di vini frizzanti dall’Europa, vede la Francia al primo posto, la Spagna al secondo e l’Italia in terza posizione. In questo segmento, l’Italia ha registrato una crescita annua del volume pari al 27%, e del valore pari al 11%. Ciò significa che sono aumentate le importazioni di prodotti di prezzo medio più basso. Questi dati sono stati divulgati dalla testata settoriale Shokuhin Sangyo Shimbun sulla base dei dati rilasciati dal Ministero delle Finanze giapponese, che riportano però un calo delle importazioni di alcolici in Giappone per il 2019: meno 2% in volume e meno 4% in valore.      
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