Thomas Niedermayr al Live Wine 2019 con un nuovo vino da uve resistenti

1 Marzo 2019 - 03:30
Thomas Niedermayr al Live Wine 2019 con un nuovo vino da uve resistenti
Il vignaiolo Thomas Niedermayr dell’omonima azienda vitivinicola di Appiano sulla Strada del Vino (BZ) sarà presente al Live Wine, il salone internazionale del vino artigianale in programma domenica 3 e lunedì 4 marzo a Milano. Per l’occasione Thomas porterà con sé un nuovo vino da varietà resistenti: il 16 Souvignier gris 2017. Si tratta dell’ultimo vino nato dalla sua continua sperimentazione e vinificazione dei vitigni Piwi, piante ottenute dall’incrocio in vigna di diverse specie di viti per dar vita a varietà capaci di difendersi da sole dalle principali malattie senza dover richiedere l’uso di sostanze chimiche. Partendo dai grappoli di Souvignier gris coltivati da 270 a 400 metri di altitudine su un terreno argilloso e calcareo ricco di roccia dolomitica bianca, il vino nasce da una fermentazione spontanea del mosto attivata dai lieviti indigeni delle uve. Dopo una successiva maturazione di otto mesi a contatto con le proprie fecce in vecchie botti di rovere, trascorre alcuni mesi in acciaio prima di un ulteriore affinamento in bottiglia. Il risultato è un vino elegante e di grande bevibilità, con aromi di fiori bianchi e frutta matura, un sapore avvolgente e una forte anima minerale. Vino di grande equilibrio e complessità, nel bicchiere sprigiona tutta la sua energia in un colore dorato brillante. Nella due giorni di Milano Thomas Niedermayr proporrà in assaggio anche le ultime annate degli altri suoi vini derivanti da vitigni Piwi: il Bronner, il Solaris, la cuvéee Sonnrain, il blend rosso Gandfels e l’orange wine Abendrot. Accanto a questi ci sarà anche il suo Pinot bianco macerato, una personale interpretazione del vitigno bianco altoatesino per eccellenza in cui il tempo diventa un ingrediente essenziale insieme alla natura. “Le vigne da cui raccolgo le uve dei miei vini – racconta Thomas Niedermayr – sono piene di energia e vita. Grazie ai vitigni Piwi, di cui mio padre Rudolf è stato un pioniere in Italia a partire dagli anni Novanta, siamo riusciti a ridurre dal 90 al 100% anche i trattamenti consentiti in agricoltura biologica a beneficio della qualità delle uve e dei vini prodotti. Questo tipo di agricoltura permette al terreno di respirare e a noi di avere in vigna una grande biodiversità: tantissimi tipi di uccelli, insetti e piante circondano quotidianamente noi e i nostri vigneti, arricchendo di aromi e vitalità i nostri vini e le nostre vite”.
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