Surgelati al top nei consumi degli italiani. L'Osservatorio TUTTOFOOD su dati IRI

L'Osservatorio TUTTOFOOD analizza i dati IRI sulla crescita dei surgelati nella GDO: non solo gelati, ma anche pizze, snack salati e carni.

29 Ottobre 2020 - 00:31
Surgelati al top nei consumi degli italiani. L'Osservatorio TUTTOFOOD su dati IRI
In relazione agli approfondimenti svolti dall’Osservatorio TUTTOFOOD sulla base delle rilevazioni IRI sulle vendite di alimentare nella GDO, si attesta un incremento delle vendite del settore surgelati. Complice anche la chiusura di pasticcerie e gelaterie, per soddisfare il bisogno di gratificazione gli italiani hanno riscoperto gelati e surgelati al super non solo durante il lockdown ma anche dopo. Il comparto dei surgelati, dal bakery alla terza gamma, fino al segmento carni, sta vivendo un momento di grande cambiamento che richiede di guardare con occhi nuovi anche ai mercati tradizionali, non solo in Italia ma anche all’estero. https://youtu.be/mi_KwbxrGZY

Nel carrello dolci “below zero”

In Italia nella distribuzione organizzata, tra gennaio e luglio 2020, il segmento dei gelati “del supermercato” ha fatto registrate un incremento delle vendite del +4,3% in valore, superando abbondantemente il mezzo miliardo di euro (558 milioni).  width= Secondo i dati registrati da Nielsen a partire dal 24 maggio, dall’inizio della Fase 2, gli acquisti di gelati nella GDO sono aumentati del +53%. I player del settore sono pressoché unanimi nel commentare le ragioni di questo successo: non solo bisogno di gratificazione nei consumatori, ma anche una qualità sempre crescente dei prodotti coniugata con alto contenuto di servizio e un occhio attento alle esigenze più innovative, come quelle salutistiche, magari curato anche esteticamente. “Durante il lockdown il ‘bisogno di dolcezza’, insieme alla chiusura di pasticcerie e gelaterie, ha portato a un non trascurabile incremento di vendite del dolce e gelato nella GDOspiega Orlando Bottone, titolare di Dolce Idea –. Un’impennata caratterizzata anche da un approccio salutistico cui il settore ha risposto con un ulteriore aumento della qualità”. Concorda Sarah Marengo, Marketing Office di Dolceria Alba: “Le famiglie hanno cercato gratifiche alternative, prendendo sempre più in considerazione i dessert congelati. La qualità dei nostri prodotti ci ha permesso di conquistare e fidelizzare consumatori, che ora continuano a premiare le nostre vendite. E, se in passato il cliente cercava il prodotto semplicemente ‘buono’, oggi lo vuole anche ‘bello’ e ‘sano’. Noi ci stiamo orientando sempre più a soddisfare nuove esigenze di packaging sostenibile, di etichetta corta, di prodotto tutto naturale e biologico”.  width= A cui fanno eco le parole di Angela Neglia, Direttore Commerciale di Callipo Gelateria: “Durante il lockdown abbiamo assistito a una crescita importante nel consumo di gelato in casa e, con la riapertura e le vacanze, è ripreso il consumo fuori casa, che probabilmente ritornerà ai livelli originari. C’è attenzione alla ricerca di pack riciclabili e sugli aspetti funzionali, come i prodotti senza lattosio. Ora la nostra attenzione è rivolta alle monoporzioni in multipack e i prodotti a grammatura ridotta”.

Surgelati in tavola: dalla pizza fino alla carne sempre più qualità e meno spreco

Il lockdown ha modificato la spesa degli italiani, favorendo prodotti con una durabilità prolungata come gli alimenti surgelati. E non solo di verdure o cibi pronti. Lo dice il Rapporto annuale sui Consumi dei Prodotti Surgelati di IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, ora integrato in Unione Italiana Food, che ha presentato numeri interessanti sui primi quattro mesi del 2020, oltre all’andamento nel 2019.  width= E se, nel primo quadrimestre 2020 le vendite complessive nel canale Retail hanno segnato un +13,5%, gli snack salati surgelati sono cresciuti del +21,5% e le pizze del +12,5%. Gli aumenti a due cifre confermano infatti la validità del percorso di crescita del settore: prodotti di sempre maggiore qualità e contenuto di servizio, che rispondono al nuovo bisogno di convivialità. “In effetti, pizze e snack surgelati con una durabilità prolungata e pronti all’uso hanno registrato un incremento considerevole nel Retail durante il confinamento – spiega Tiziano Zanuto, CEO di Prodal Srl –. La nostra azienda, più orientata al Food Service e Horeca, sta ora notando una crescita di vendite di basi e pizze surgelate nel fuoricasa, che sta sempre più ampliando la gamma surgelati che garantisce elevati standard di sicurezza alimentare e salubrità. Noi abbiamo da anni anche la linea Bio/Organic. Inoltre, siamo un’azienda certificata BRC, IFS ed ISO22000 ed imponiamo ai nostri fornitori elevati standard qualitativi”. La gestione della logistica del freddo sta infatti diventando una sfida importante ma anche una grande opportunità, come puntualizza Paolo Vaccaro, Responsabile Marketing di Abbondanza del Pane dal 1945: “Il consumatore ha scoperto il piacere di nuovi prodotti surgelati direttamente a domicilio e realizzati con materie prime eccellenti. Noi abbiamo raccolto la sfida dando vita a nuovi prodotti che puntano in questa direzione del salutismo, utilizzando farine poco raffinate ad alto contenuto di fibre, e che riducono gli sprechi alimentari grazie a prodotti minisize”.  width= L’attenzione al prodotto surgelato e alla qualità degli ingredienti utilizzati sono alla base della realtà Impasto Italiano che realizza prodotti di panificazione artigianale utilizzando la tecnologia della catena del freddo: ciò permette di ottenere un prodotto in grado di preservare tutte le proprietà organolettiche e di gestire la cottura nel punto vendita solo quando è richiesta, evitando quindi inutili sprechi. Oltre il bakery, l’Osservatorio TUTTOFOOD riscontra che anche le carni hanno beneficiato dello spostamento dei consumi verso i surgelati confermando un trend già cominciato nel 2019. Come afferma Luca Scorcella, Direttore Commerciale di Baldi: “Come azienda leader degli hamburger gourmet congelati constatiamo che i nostri prodotti hanno fatto da traino nella fase iniziale del lockdown e, in seguito, hanno registrato un aumento in termini di volumi confrontando lo stesso periodo 2019. Alla richiesta di nutrizione salutistica e sostenibile il settore risponde con approvvigionamenti di qualità e con processi prodottivi che li garantiscono, il tutto supportato da una comunicazione adeguata ed efficace”. Il consumatore in questo periodo sembra aver abbandonato le reticenze nei confronti del surgelato, esplorando anche prodotti che forse non conosceva, come ha osserva Arianna Errante, Marketing Manager di Zini Prodotti Alimentari: l’azienda ha infatti lavorato a una gamma ‘healthy’ a base di vegetali, clean label e in confezioni 100% compostabili.

Francia e UK, Paesi e mercati a confronto

Francia e Regno Unito sono entrambi Paesi di destinazione molto importanti per l’agroalimentare italiano, e in particolare per il settore in forte crescita dei surgelati. Per capire meglio questo scenario, fornendo un orientamento agli attori italiani della filiera del surgelato, ITA – ICE Agenzia, UNAS e TUTTOFOOD hanno unito le forze e organizzato un webinar dedicato al confronto tra i due mercati. Parlando di numeri nel Regno Unito il 60% dei prodotti agroalimentari è importato e di questi tre quarti (75%) provengono dalla UE, ma solo il 6% dall’Italia (siamo il nono partner commerciale), quindi vi sono ampi margini di crescita. Secondo dati della British Frozen Food Federation (BFFF), nel 2019 il mercato britannico dei surgelati valeva 8,6 miliardi di sterline con una crescita del 4,4% anno su anno ed è la merceologia in più rapida crescita. Quanto alla Francia, secondo l’associazione di categoria Syndigel il mercato valeva 9 miliardi di euro nel 2019 per 2 milioni di tonnellate di merce venduta, con una penetrazione che raggiunge il 98,6% delle famiglie e una spesa media pari a 223 euro l’anno a persona. In Francia, l’industria agroalimentare vale 178 miliardi di euro l’anno, che rappresentano il 20% dell’intero fatturato del settore manifatturiero. Forte esportatrice e meno importatrice rispetto al Regno Unito la Francia è comunque, storicamente, uno dei Paesi che apprezza di più il made in Italy agroalimentare. Per molti consumatori la fase di lockdown ha rappresentato, nell’ottica di un’economia domestica per l’approvvigionamento di scorte alimentari, l’occasione di acquistare più prodotti di lunga durata e per ‘riscoprire’ le qualità dei surgelati, che vanno incontro alle nuove esigenze di consumo come la naturalità e il salutismo: molti hanno ‘scoperto’ solo oggi, ad esempio, che il processo di surgelazione industriale, a differenza del congelamento domestico, non altera le caratteristiche organolettiche e nutritive del prodotto e non richiede l’uso di conservanti. TUTTOFOOD, "la" International Food Fair, rappresenta il punto d’incontro tra l’eccellenza agroalimentare italiana e le realtà Food & Beverage di tutto il mondo. Il prossimo appuntamento con TUTTOFOOD è a fieramilano a Rho dal 17 al 20 maggio 2021. [contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]
Compila il mio modulo online.