Shimokita: Japanes Tapas e contaminazioni internazionali a Milano

11 Maggio 2018 - 02:45
Shimokita: Japanes Tapas e contaminazioni internazionali a Milano
Un vortice di colori, manga, robot, tapas e sashimi: Shimokita è questo e molto di più. Varcare la soglia di via Archimede 14 è come essere immediatamente trasportati dall’altra parte del globo, nella Tokyo di oggi che è già quella del futuro. Ultima creazione dell’inesauribile estro creativo di Luca Guelfi, Shimokita è il locale dove fare aperitivo, cenare o fermarsi per un drink after dinner, nel cuore di quello che è il quartier generale del gruppo Luca Guelfi Company, a pochi passi dal messicano Canteen e il vietnamita Saigon. Shimokita è il nome di uno dei quartieri di Tokyo meno conosciuto dai turisti ma sicuramente uno tra i più apprezzati dagli abitanti della città, lontano dall’incessabile caos delle vie centrali. Shimokita è l’anima creativa, pop e underground di Tokyo, dove le giovani menti feconde della metropoli d’Oriente vengono a rilassarsi e rigenerarsi. Questa è l’atmosfera che aleggia anche nel Shimokita milanese, che vuole ricreare una Tokyo quasi tascabile, da assaggiare e sorseggiare come mai fatto prima d’oggi. I graffiti che caratterizzano fortemente il locale, donandogli una personalità unica, sono stati realizzati da Mr. Wany, artista italiano di writing e street art noto anche per le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia. Con i suoi graffiti Mr. Wany è riuscito a dare alle sale di Shimokita un effetto caleidoscopico, che avvolge e ingloba all’interno di una narrazione fumettistica, che include tutti i personaggi più classici della cultura manga. Alle audaci pareti si accostano perfettamente le ironiche TITS Lamp di Venini, che firma l’illuminazione del locale inserendo anche il lampadario Diamantei in entrata.

La cucina di Shimokita: ispirazione giapponese e contaminazioni

In cucina lavorano in sinergia uno chef italiano e uno giapponese, Marco Fossati e Atsushi Okuda, per realizzare piatti innovativi, dove le classiche ricette giapponesi vengono rivisitate e rinnovate in chiave internazionale, con contaminazion europee, asiatiche e sudamericane, e presentate in forma di tapas oppure roll, nigiri e sashimi. Marco Fossati ha alle sue spalle una lunga formazione che lo ha portato a lavorare in brigate come quelle del Park Hyatt Milan e del Bulgari di Milano, oltre che essere l’executive chef dell’ultima creazione di Luca Guelfi, Saigon. Appassionato di sperimentazione, per Shimokita si occupa delle tapas, creando originali cortocircuiti tra sapori orientali e occidentali. Atsushi Okuda è originario di Osaka ma vive già da diversi anni a Milano. Le sue origini gli permettono di omaggiare la sua tradizione con novità che riescono a dare un twist imprevisto e con contaminazioni internazionali a roll, nigiri e sashimi, sapendo stupire anche i più assidui appassionati di sushi&co. I piatti proposti da Shimokita sono tapas giapponesi con influenze internazionali, come Popcorn di gamberi, Tokyo style fish & chips, Yakitori di pollo, Tacos di maialino iberico, Shabu shabu di Kobe beef, oltre ad una collezione di deliziosi signature rolls tra cui Gambero rosso con avocado, salsa di coriandolo e chips di parmigiano oppure Granchio con astice marinato con yuzu, maionese di miso e gamberi.

shimokitaLa carta dei dolci firmata da Ilaria Forlani

Dulcis in fundo, anche il dessert ha un sapore diverso. Per la carta dei dolci, Luca Guelfi ha scelto il talento di Ilaria Forlani, premiata di recente come Food Designer 2017 ai Foodcommunity Awards di Milano. La giovane pastry chef bresciana presenta in esclusiva per Shimokita un’edizione limitata dei prodotti Glacé (il brand di cui è fondatrice), tra cui sushi gelato e ice stone. Una carta dei dolci sorprendente e dal sapore esotico, come gli uramaki di lampone lime e menta con cuore di cocco e copertura di sesamo bianco oppure i nigiri di sorbetto, mango e passion fruit con top di riduzione di fragola e latte di cocco. Spazio alla fantasia, ai colori ed alle forme più audaci per una collaborazione - quella tra Luca Guelfi e Ilaria Forlani - che sa di innovazione e contaminazione di stili.

Il bar fra Sake Book e Drink List personalizzata per ogni ricetta

Il bar è a sua volta luogo di ricerca e sperimentazione, e propone una selezione di birre giapponesi, signature cocktail e sake ricercatissima, da bere come aperitivo o dopocena ma anche durante il pasto, scegliendo l’abbinato consigliato per ciascuna ricetta. La drink list è a sua volta una finestra affacciata sulla Tokyo contemporanea, con una selezione di sette birre giapponesi e circa quaranta tra i migliori sake da scegliere attentamente dal Sake Book ideato dalla Sake Sommelier Maria Teresa Cristiano conosciuta come la “Sake Woman” e per le sue collaborazioni con la Fondazione Italia Giappone presso il Ministero degli Affari Esteri. Il consiglio è quello di pasteggiare alla giapponese con sake oppure con i cocktail studiati appositamente per ciascuna ricetta, realizzati dal Bar Manager Antonio Russo. Le sue creazioni originali sembrano rubate dall’eccentrico arredamento del locale, come il Shimokita, a base di ginzu, sake e succo di litchi oppure il Lupin, con rye whiskey, Umeshu Extra Years, sherbet rosmarino, Orange bitters e Yuzu. Shimokita invita a lasciarsi catturare dall’inebriante atmosfera di una Tokyo futuristica, per un’esperienza che saprà affascinare e conquistare i suoi ospiti.
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