Scatta l'obbligo di indicazione di origine in etichetta per pasta e riso

15 Febbraio 2018 - 05:30
Scatta l'obbligo di indicazione di origine in etichetta per pasta e riso
È definitivamente entrato in vigore l’obbligo di indicazione di origine per pasta e riso. Lo ha reso noto il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, annunciando anche che, come avvenuto per latte e derivati, i primi due anni saranno da considerare come fase di sperimentazione. Il provvedimento, fortemente voluto dal Ministro Martina, aveva generato scontento tra i produttori, tanto che i pastai avevano fatto ricorso al Tar del Lazio contro il Decreto. Il Tribunale, come vi raccontammo in questa news di qualche mese fa, aveva respinto tale richiesta e così, da ora in poi, i consumatori troveranno indicati in modo chiaro sulla confezione il luogo di coltivazione di grano e riso. Le informazioni che il decreto rende obbligatorie sono: Per la pasta: a) Paese di coltivazione del grano: nome del Paese nel quale il grano viene coltivato; b) Paese di molitura: nome del Paese in cui il grano è stato macinato. Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE; c) se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l'Italia, si potrà usare la dicitura: "Italia e altri Paesi UE e/o non UE". Per il riso: Il provvedimento prevede che sull'etichetta del riso devono essere indicati: a) "Paese di coltivazione del riso"; b) "Paese di lavorazione"; c) "Paese di confezionamento". Secondo il Ministro Martina l’obbligo di indicazione dell'origine delle materie prime è necessario per tutelare il Made in Italy e il lavoro dei produttori, e allo stesso tempo permette ai consumatori di scegliere il modo consapevole cosa acquistare. È sempre più chiare che l’Italia vuole fare da apri strada e “esportare” in Europa nuove pratiche in questo campo basate sulla trasparenza; come ha dichiarato Martina: “La trasparenza deve essere una battaglia comune, da condurre con tutta la filiera anche in Europa. Non c'è dubbio che l'iniziativa italiana abbia ottenuto anche un risultato politico importante: dopo 4 anni la Commissione Ue ha presentato una prima bozza di regolamento attuativo della norma sull'etichettatura. Un passo avanti che va migliorato, a partire dall'indicazione obbligatoria e non facoltativa dell'origine delle materie prime”. L’obiettivo, quindi, è lavorare affinché l’importanza di queste prassi venga compresa anche dagli altri paesi dell’UE, affinché i consumatori possano essere sempre più tutelati e informati.
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