Ricerca al Bambin Gesù: l'olio d'oliva può combattere l’obesità infantile

15 Gen 2019 - 04:30
Nell'olio di oliva è presente una sostanza, l'idrossitirosolo, che può combattere l'obesità infantile. La conferma viene da uno studio condotto da medici e ricercatori dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e pubblicato su Antioxidant and Redox Signaling. Per questo studio i ricercatori si sono avvalsi dell'esperienza del Dipartimento di chimica, biologia e farmacologia dell'Università di Messina che ha potuto dimostrare come l'idrossitirosolo migliora lo stress ossidativo, l'insulino resistenza e la steatosi epatica nei bambini obesi e affetti da fegato grasso. L'aumento dell'obesità infantile è uno dei principali problemi mondiali e ha determinato un aumento di casi di fegato grasso o steatosi epatica non alcolica. Negli ultimi vent'anni infatti la steatosi ha raggiunto proporzioni epidemiche anche tra i più piccoli diventando la patologia cronica del fegato di più frequente riscontro nel mondo occidentale. In Italia si stima che ne sia affetto circa il 15% dei bambini, ma si arriva fino all'80% tra i bambini obesi. L'aumento dello stress ossidativo che le cellule subiscono a causa dell'obesità è una delle cause del fegato grasso. L'idrossitirosolo, è bene precisarlo, è un fenolo dell'olio di oliva con elevato potere antiossidante; per ottenere il risultato antiossidante andrebbero usate grandi quantità di olio, che, sappiamo bene, non sono consigliabili per una dieta equilibrata. Oggi, però, grazie alla ricerca farmaceutica, è possibile estrarre solo le sostanze antiossidanti dell'olio d'oliva senza avere l'effetto calorico ma solo gli effetti benefici. Questi prodotti assolutamente naturali possono essere integrati nella dieta dei bambini per combattere le complicazioni legate all'obesità.
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