Per le festività natalizie torna il Pankettone di Forno Brisa

13 Dic 2018 - 04:30

Arrivano le festività e Forno Brisa – che raduna tre fornai bolognesi poco più che ventenni, Pasquale Polito, Gregorio Di Agostini e Davide Sarti, uniti da un progetto nato sui banchi dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – rilancia il pankettone. Il pankettone è diventato uno dei prodotti di punta dei laboratori del Forno Brisa, viene impastato con farina, zucchero di canna, uova biologiche, burro di centrifuga ottenuto da panna fresca, miele d'arancio di Thun, aromatizzato naturalmente con composta di mandarino tardivo di Ciaculli e bacche di vaniglia. Dentro, i canditi artigianali di Pariani, il cioccolato di Marco Colzani, gli specialty coffee di Bugan Coffee Lab, con alcune varianti con caffé, cioccolato bianco, Sacher (impasto al cioccolato e albicocca semicandita), zenzero, limone e fragoline di bosco, fichi e cannella. Offerta anche la versione freestyle che cambia quotidianamente. Ma non solo pankettone: dalla creatività dei breeders – come amano definirsi – e dall'amore che nutrono verso la buona cucina nasce Teglia Paradise Pizza, il loro secondo progetto dedicato alla pizza fatta con farine semintegrali macinate a pietra. Pizza gourmet bolognese style e gusti tipici come “pizza lasagna”, con impasto di spinaci, ragù, besciamella e parmigiano, quella con crema di parmigiano e mortadella che ricorda il ripieno del tortellino o purè e cotechino con ragù bianco di salsiccia e parmigiano. E ancora Speakeasy Paradise Pizza, un luogo dove ritrovarsi ascoltando musica in un immenso archivio di vinili, un brand di street wear e un privè aperto in occasioni speciali. Brisa è un progetto dedicato alla panificazione animato dal desiderio di restituire al pane la sua essenza di “prodotto alimentare”, in grado di far bene ai territori e alle persone e per il suo terzo compleanno compiuto il 6 dicembre ha inaugurato un nuovo negozio in via San Felice a Bologna: si tratta del terzo store, una tappa importante per il collettivo dei giovanissimi fondatori che sintetizza la crescita di un progetto di panificazione animato dal desiderio di restituire al pane la sua essenza di “prodotto alimentare”, in grado di far bene ai territori e alle persone.

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