Pay-Back Group. Intervista con Luis Grossocordone, Direttore Esecutivo e COO del Gruppo

Proponiamo oggi un'intervista con Luis Grossocordone, Direttore Esecutivo e COO di Pay-Back Group, azienda leader in Europa nella ripresa dei profitti.

18 Maggio 2021 - 22:39
Pay-Back Group. Intervista con Luis Grossocordone, Direttore Esecutivo e COO del Gruppo
Qualche settimana fa abbiamo incontrato Dario Vincenzi, Country Manager Italia di Pay-Back Group, l'azienda leader in Europa del Profit Recovery nella ripresa di profitti, specializzata nella corretta gestione dei contratti di acquisto diretti ed indiretti delle aziende operando in collaborazione con i propri clienti, analizzando e valorizzando tutti i processi legati al rispetto delle clausole tra le parti. Oggi, a distanza di circa un mese, abbiamo incontrato Luis Grossocordone, Direttore Esecutivo e COO del Gruppo, al quale abbiamo chiesto ulteriori approfondimenti in riferimento alle attività svolte. Luis, oltre a quello di natura puramente economica, quali sono i benefici sotto l'aspetto operativo riscontrati dai clienti che si sono rivolti a Pay-Back Group? Pay-Back Group, in questi 20 anni di presenza sul mercato italiano, ha consentito ai propri clienti di presidiare efficacemente le aree Finance e Commerciale. La piena adesione del management al progetto è stata fondamentale per favorire l'accettazione del suo intervento all'interno della struttura. Il personale amministrativo e commerciale, che hanno usufruito dell'intervento, hanno ottenuto preziosi spunti per modificare le procedure e ottenere una maggior efficienza operativa, con un complessivo miglioramento della qualità del lavoro. La consulenza specializzata di Pay-Back Group, infatti, offre un valore aggiunto non solo in termini di recupero di importi inattesi ma anche in termini di ottimizzazione dei flussi e miglioramento dei controlli interni, permettendo ai clienti di rivisitare e implementare le best practices aziendali. Tuttavia, Pay-Back Group non si limita unicamente al controllo delle condizioni commerciali. Il tema legato alla gestione dei dati, infatti, è diventato in questi anni un aspetto strategico e fondamentale. Siamo una realtà esperta nel trattamento e valorizzazione dei dati, con oltre 790.000 righe dei database dei nostri clienti trattate ogni giorno. La nostra attività è in continuo sviluppo e innova giorno dopo giorno, disegnando ed applicando ricercati algoritmi che ci permettono di ottenere dei risultati sempre migliori. Il nostro benchmark interno si aggira intorno ai 5 euro di importi recuperati ogni 10.000 euro di cifra d'acquisto analizzata (sui contratti d’acquisto merce) e fra il 10% e il 25% di performance (ottimizzazioni del costo o saving ottenuto) sugli acquisti non strategici. Un miglioramento continuo delle procedure proposte ai vostri clienti, insomma...  width=Esatto! Per noi, ogni elemento dalla singola voce di costo è soggetto alle eventuali inefficienze e va misurato e monitorato con estrema attenzione. In una realtà in così rapida evoluzione come quella che stiamo vivendo, a un'azienda non basta il presidio continuo sul “core business”: occorre una sorveglianza continua su ogni singola voce del conto economico e solo le aziende con questa sensibilità saranno in grado di rapportarsi con garanzie di esito nel futuro. L’analisi di Pay-Back Group comporta solo vantaggi ed è priva di rischi. Il 90% delle nostre richieste sono accettate e concordate con i fornitori nel massimo rispetto della relazione cliente-fornitore, non genera alcun costo vivo per le aziende in quanto retribuita in percentuale sulle somme recuperate, generando sopravvenienze attive che vanno direttamente sul conto economico contribuendo ad incrementare la redditività aziendale, senza che sia necessario stanziare alcun investimento. In questi anni di attività, Pay-Back Group ha generato sopravvenienze attive per valore di 500 milioni di euro, importi che hanno permesso alle aziende di migliorare il proprio utile, sommandosi in tanti casi ai piani di investimento aziendali. Il risultato? Un miglioramento della marginalità che ha potuto girare a vantaggio delle politiche commerciali dei nostri clienti e quindi, in ultima analisi, anche dei consumatori, così come un efficientamento dei processi e flussi aziendali. Non solo ripresa dei profitti, dunque ma anche un alto servizio di consulenza. Si. Voglio sottolineare che la consulenza esterna rilasciata da Pay-Back Group è un importante valore aggiunto che permette alle aziende di sviluppare un metodo relativo a specifiche tematiche e di individuare più facilmente eventuali problematiche interne; questa deve essere una parte integrante del know-how aziendale, permettendo di recuperare efficienza in modo continuo e costante, anche dopo il nostro intervento. In un mercato così dinamico, in costante evoluzione e più che mai in un contesto di pandemia che ha modificato significativamente le modalità di consumo, bisogna dare risposte efficaci alle aziende, proponendo controlli più mirati e specifici sulle transazioni fisiche e sui flussi elettronici che questo sta generando. Se guardiamo anche quanto l'e-commerce stia prendendo ogni giorno una maggior rilevanza, un corretto assetto e controllo del back-end diventerà tra pochissimo fondamentale e strategico per le aziende: chi si porterà avanti su queste tematiche avrà una posizione di vantaggio rispetto al mercato! Il valore di un consulente si basa sulla sua capacità di scegliere le informazioni sulle quali valga la pena concentrarsi ed attuare un lavoro di monitoraggio capillare, utilizzando il proprio Know-How maturato come elemento differenziatore e metodo più efficace. E per contattarvi? Chi desidera maggiori informazioni sui nostri servizi può contattarci senza alcun impegno, scrivendo a comunicazioni@payback-group.it  width=
Pay-Back Group è una Società specializzata nel recupero marginalità, attiva da oltre 20 anni sul mercato europeo. È uno dei principali player di Profit Recovery in Europa. Nel 2001 è stata la prima società ad introdurlo in Italia assieme ad altri tentativi fatti da alcune società americane e inglesi, che però hanno presto abbandonato lo sviluppo sul territorio non comprendendo le dinamiche della business culture italiana.
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