Pasta di Camerino: crescono il fatturato e il successo del brand

30 Marzo 2018 - 04:45
Cresce il fatturato per La Pasta di Camerino, brand del gruppo Entroterra spa, che ha chiuso il 2017 con la cifra di 18 milioni di euro, il 20% in più rispetto al 2016. Tutto questo nonostante il trend del consumo di pasta stia calando per il diffondersi di stili alimentari alternativi. La Pasta di Camerino, fondata da Gaetano Maccari, direttore di produzione, e Mara Mogliani, responsabile amministrativa, oggi è diretta dal ventiseienne Federico Maccari. In soli quindici anni è diventata la più importante impresa privata del territorio di Camerino piazzandosi al terzo posto nel settore della pasta secca all'uovo precedendo in questa classifica nomi storici con molti più anni di attività. Nell'illustrare i successi del fatturato di La Pasta di Camerino, Maccari ha parlato del 2017 come anno di grandi investimenti infrastrutturali con oltre 3 milioni di euro utilizzati dall'azienda per ampliare lo stabilimento produttivo inaugurato lo scorso 15 settembre, il tutto a pochi mesi dal terremoto che ha devastato il centro Italia. La superficie coperta è passata da cinquemila a diecimila metri quadrati con una capacità produttiva di 450 quintali di pasta al giorno arrivando a produrre anche la pasta di semola per un totale di cento referenze. Si è provveduto poi all'assunzione di altre venti persone giungendo ad un totale di 68 dipendente. La pasta è realizzata in chiave artigianale con materie prime 100% italiane, una filiera tracciabile e garantita che fa de "La Pasta di Camerino" un prodotto di eccellenza che in pochi anni è riuscita ad affermarsi in un settore ricco di grandi nomi. "Il prodotto - spiega Maccari - ha una migliore masticabilità e digeribilità e tiene perfettamente la cottura. Già oggi nelle Marche la nostra pasta artigianale è la più venduta". L'obiettivo che si pone l'azienda per il futuro è raggiungere questo primato anche per la pasta di semola e diventare marchio di riferimento per le regioni limitrofe: Umbria, Emilia Romagna, Toscana e Veneto. Nonostante il costo delle materie prime sia aumentato, non c'è stato nessun cambiamento del prezzo per il consumatore finale che, anzi, sembra sempre più apprezzare le referenze del marchio
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