La festa della ristorazione italiana ad Artigiano in fiera

20 Nov 2018 - 04:30
La festa della ristorazione italiana ad Artigiano in fiera
Quaranta ristoranti tra nomi italiani e internazionali saranno presenti dall'1 al 9 dicembre ad Artigiano in fiera, la manifestazione dedicata al mondo dell'artigianato che porterà a Fiera Milano Rho le eccellenze da tutto il mondo. Ventitreesima edizione e tante specialità da gustare. Proposti i pizzoccheri della Valtellina e gli agnolotti piemontesi, fino alla pita greca e ai nachos messicani. Tra i prodotti in degustazione la carne "bio" di razza maremmana allevata allo stato brado tra la bassa Toscana e l'alto Lazio. E ancora churrasco brasiliano, entrecote di bovino argentino e cucina carioca a base di pesce. Saranno presenti oltre sessanta realtà brassicole artigianali dall'italia e dal mondo: un grande appuntamento per tutti gli appassionati della buona birra artigianale e per chi conosce ancora poco di questo mondo, un'ottima occasione per averne un "assaggio". Saranno proposti anche menù a misura di bambino, menù speciali per dieta vegana, vegetariana o senza glutine. E si è pensato anche a chi vuole assaggiare un po' di tutto, con un menù "in giro per il mondo". Dopo il successo dello scorso anno, ritorna Artimondo Restaurant, lo spazio dedicato alle migliori ricette del made in Italy, in collaborazione con la Federazione Italiana Cuochi, che vedrà all'opera la Nazionale italiana chef. Il ristorante nasce per mettere a fattor comune due grandi tradizioni. Da un lato, quella culinaria interpretata, per la prima volta in fiera, dalla Nazionale italiana cuochi; dall’altra i prodotti artigianali. Insieme daranno vita un percorso del gusto che toccherà alcune delle più importanti tipicità italiane: dal peperone crusco (Basilicata) alla fregola (Sardegna), dal riso (Piemonte) al pane di Altamura (Puglia), dalla farina di ceci (Sicilia) alle olive taggiasche (Liguria), dalla porchetta (Lazio) al lardo di Colonnata (Toscana). In campo anche l'Associazione pizzaiuoli napoletani che continuerà la sua opera di tutela e di promozione della ricetta originale della pizza, tra i beni riconosciuti dell'Unesco quali patrimonio dell'umanità.
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