Il necrologio delle microimprese: 100mila sparite in 10 anni

31 Ottobre 2018 - 04:30
Il necrologio delle microimprese: 100mila sparite in 10 anni
Per le imprese commerciali che hanno meno di 10 addetti si stima un saldo demografico negativo di oltre 100mila unità” tra il 2006 e il 2016. Questo è il necrologio delle microimprese che hanno chiuso i battenti in 10 anni, comunicato dall'Istat. Nel complesso del settore del commercio al dettaglio, le imprese con meno di 10 addetti sono oltre il 90% in termini di numerosità e producono circa il 40% del fatturato occupando il 60% degli addetti. "Il periodo in oggetto è stato attraversato da diverse fasi cicliche, con due recessioni e tre periodi di crescita. Nel settore del commercio fisso e al dettaglio, sempre fra il 2006 e il 2016, seppure in un quadro caratterizzato da una significativa variabilità tra i comparti e nell’evoluzione temporale, tutte le tipologie di esercizi registrano, in tutti gli anni considerati, tassi di mortalità superiori ai rispettivi tassi di natalità, con pochissime eccezioni”. Il quadro registrato dall’Istat non fa sconti, per il complesso delle microimprese di questo settore “il tasso annuo netto di turnover è stato sempre negativo”. E se la mortalità supera la natalità, significa che per ogni negozio che apre, più di uno sta chiudendo.

Deregulation, crisi e calo della spesa stanno distruggendo gli esercizi di vicinato. Ora il governo apra una nuova fase

È ciò che sta distruggendo gli esercizi di vicinato, quelle microimprese con pochi addetti che popolano i nostri quartieri e le nostre strade: deregulation, crisi economica e calo spesa delle famiglie. Questa è la stima di Confesercenti sui dati Istat. Se a questo si aggiunge anche il dato sul calo dei lavoratori indipendenti (-535 mila negli ultimi dieci anni) lo scenario è ancora più scuro. "Per questo ribadiamo – afferma Confesercenti – che ci attendiamo dal Governo provvedimenti congrui per garantire piena ripresa del mercato interno e sostegno alla modernizzazione del comparto, creando condizioni di sviluppo in particolare per le PMI del settore, le più penalizzate. In tante città italiane risulta evidente come la chiusura delle attività commerciali abbia impoverito la qualità della vita e la sicurezza di interi quartieri".
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