Il cibo spazzatura può creare dipendenza

1 Ottobre 2018 - 04:45
Il cibo spazzatura può creare dipendenza
Smettere di mangiare patatine fritte, dolci, bibite, snack e altro cibo spazzatura può causare una sindrome simile a quella che assale un tossicodipendente in crisi di astinenza: mal di testa, irritabilità, stati d'ansia, depressione. Tali evidenze sono state riscontrate a seguito di uno studio condotto da Erica Schulte presso la University of Michigan e successivamente pubblicato sulla rivista Appetite. Ciò che lo studio ha rilevato è che il cibo spazzatura coinvolge in alcuni processi le stesse aree cerebrali di altre sostanze che creano dipendenza come fumo, alcol e droghe; ad essere coinvolti, nello specifico, sono i centri nervosi dell'appagamento e del piacere. Ricordiamo che per  cibo spazzatura si intende una categoria di alimenti accomunati da : scarso valore nutrizionale; elevato apporto energetico; elevato apporto di sale da cucina; elevato apporto di glucidi raffinati; elevato apporto di colesterolo, lipidi saturi e/o acidi grassi idrogenati (trans). Possiedono e una densità calorica assolutamente inappropriata allo stile di vita dell'uomo sedentario, e allo stesso tempo non soddisfano il fabbisogno di vitamine, oligoelementi, antiossidanti, fibra alimentare, acidi grassi essenziali. Il lavoro dei ricercatori pone l'attenzione sui sintomi da astinenza di chi decide di dire addio al cibo che fa male ma che gratifica molto il palato. Lo studio è stato condotto su un campione di 231 volontari che avevano deciso di smettere di mangiare cibo spazzatura fornendo loro uno strumento per annotare tutti i sintomi fisici e psicologici attraversati nei giorni inziali di "disintossicazione" da cibo spazzatura. I problemi iniziano a sorgere già al secondo giorno di astinenza, quando oltre alla tristezza si manifesta il desiderio di addentare i cibi a cui si era scelto di rinunciare. Lo studio è servito inoltre ai nutrizionisti per capire come agire in caso di dipendenze da cibo e su come tenere i pazienti lontani da uno stile alimentare scorretto.
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