I dati del Consorzio CDA sui primi mesi di riapertura per Osserva Beverage di Repubblica

Sul sito web del quotidiano Repubblica sono stati pubblicati i dati forniti dal Consorzio di Distributori di Bevande CDA sull'andamento dei primi mesi di ripartenza del settore

10 Lug 2020 - 01:30
I dati del Consorzio CDA sui primi mesi di riapertura per Osserva Beverage di Repubblica
A due mesi dalla ripartenza del mondo Horeca i problemi per i grossisti del settore beverage continuano a persistere. E quanto si evince da un approfondimento presentato sul sito web di La Repubblica sulla base di dati forniti dal Consorzio di Distributori Alimentari CDA a Osserva Beverage, l’osservatorio di settore del quotidiano. I problemi per i grossisti in questa fase post lockdown sono svariati: la riapertura dei pubblici esercizi è a conti fatti solo parziale, con posti ridotti per rispettare il distanziamento sociale, sono diminuite le occasioni di consumo per molti sono ridotte le possibilità di spesa e non ultimo si è assistito ad un drastico calo dei flussi turistici.  width= Inoltre vi sono problemi strettamente legati al lavoro dei distributori tra cui gestione del credito, logistica, marginalità e forza lavoro, tra i punti più dolenti. Il direttore del consorzio CDA Lucio Roncoroni dichiara a Repubblica: “[…] La distribuzione all’ingrosso di bevande è passata in breve tempo dall’entusiasmo di un mercato dei consumi fuori casa in grande crescita negli ultimi anni, a un periodo di fermo totale […] il grossista ha vissuto sulla propria pelle e in maniera diretta il fermo completo della propria attività. Le conseguenze imprenditoriali del caso le possiamo immaginare”.  width=  width=

I dati di CDA per il post lockdown

Secondo i dati forniti dal consorzio CDA a Osserva Beverage di Repubblica, a marzo e aprile, nel periodo di lockdown i bar hanno segnato -80,1% a valore e -77,5% sui volumi rispetto all’anno precedente, mentre il canale convivio ristorazione ha registrato -85,8% e -84,8%. Per il tempo libero serale la perdita è stata dell’84,6% a valore e dell’80,5% a volume. Maggio invece, il mese della riapertura, ha fatto segnare -65,8% a valore e -62,5% a volumi per il canale bar, perdite rispettivamente del 78,5% e 78,0% per il convivio ristorazione e del 76,6% e 72,8% per il tempo libero serale. Miglioramenti, seppur con dati comunque negativi, nel mese di giugno. Il canale bar ha chiuso a -18,5% a valore e -33,4% sui volumi, il convivio ristorazione a -35,5% e -47,6% e il tempo libero serale a -36,5% e -51,6%.  width= Gli effetti di queste perdite secondo Ronconi si vedranno a fine anno “Sarà quello il momento critico nel quale si tireranno le somme. Queste ‘somme’ saranno fondamentali per capire se e come affrontare il prossimo 2021”. La pandemia, ha inoltre riportato alla luce una serie di problemi già noti legati alla professione ai quali, secondo Ronconi, non si è mai data la giusta importanza. Questioni che riguardano la digitalizzazione del settore, la sostenibilità, la comunicazione, la gestione del credito e infine la formazione, tutte problematiche a cui, secondo il direttore, si potrà trovare soluzione solo agendo come una comunità: “Se oltre a ragionare come singoli non impariamo a ragionare in gruppo, le strategie che adotteremo per affrontare il futuro avranno ben poche speranze di sortire gli effetti desiderati. È solo nella condivisione e negli sforzi di gruppo che possiamo trovare gli aiuti alla ricrescita”, conclude Lucio Roncoroni. Cibo foto creata da freepik - it.freepik.com [contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]
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