Fipe: "Bene allentare le restrizioni ai pubblici esercizi in Lombardia"

28 Febbraio 2020 - 04:30
Fipe: "Bene allentare le restrizioni ai pubblici esercizi in Lombardia"
Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi sostiene la necessità di mettere un argine alla psicosi da coronavirus, dando sostegno ai comparti turismo e food che in questo momento risentono di una crisi profonda dalla quale diventa sempre più difficile uscire. Fatturati in calo con punte fino all’80% fra restrizioni, crollo del flusso turistico e della domanda di consumi alimentari fuori casa.  Il comparto rischia di perdere 2 miliardi di euro e 20.000 posti di lavoro in soli 4 mesi. “Accogliamo con favore la scelta della Regione Lombardia di allentare le misure cautelative messe in campo per limitare gli affollamenti all’interno dei pubblici esercizi sul territorio di competenza. Eliminare le restrizioni sull’orario di chiusura per i bar e i pub che prevedono servizio al tavolo, a patto che sia rispettato il vincolo del numero massimo di coperti previsto, è un segnale molto positivo in ottica di una ripresa delle normali attività”. Così Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe.Tuttavia chiediamo il supporto del Governo per la tutela di un comparto fondamentale per l’economia italiana, messo in ginocchio in tutto il territorio nazionale da questa grave situazione di crisi e che finora ha fatto la sua parte con grande senso di responsabilità attenendosi alle indicazioni delle autorità". Conclude Stoppani "Ad oggi, il fatturato dei pubblici esercizi in alcune aree è calato fino a punte dell’80% e secondo le nostre stime rischiamo di perdere nei primi 4 mesi dell’anno una cifra pari a 2 miliardi di euro. A questo si aggiungono le difficoltà di quelle attività, come i locali di intrattenimento, che a causa delle ordinanze non possono operare. Se la situazione non cambia in fretta si parla di oltre 20.000 posti di lavoro a rischio. In gioco c’è l’attrattività turistica Italiana e per questo chiediamo  ai Ministeri competenti l’adozione di strumenti che possano aiutare il settore a ripartire più in fretta possibile: sospensione delle tasse, come già successo in occasione di calamità naturali, l’istituzione di un fondo di contributi per i titolari dei pubblici esercizi obbligati a sospendere le attività e l’estensione del Fondo di Integrazioni Salariali per tutte le aziende del settore in conseguenza della riduzione dei flussi turistici e della forte contrazione della domanda interna”.
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