Ecco come sarà il nuovo ristorante di Andrea Aprea

Il nuovo ristorante “Andrea Aprea” sarà all’ultimo piano dell’atteso Museo Etrusco voluto dalla Fondazione Luigi Rovati

20 Sett 2021 - 10:42
Ecco come sarà il nuovo ristorante di Andrea Aprea
Svelata la cornice per l’apertura del nuovo ristorante gastronomico e del bar-bistrot che segna il ritorno di Andrea Aprea sulla scena milanese. Il nuovo ristorante “Andrea Aprea” sarà all’ultimo piano dell’atteso Museo Etrusco voluto dalla Fondazione Luigi Rovati, al 52 di Corso Venezia a Milano, in uno splendido palazzo d’epoca con una segreta corte verde. Proprio sulla corte interna si apre il bar-bistrot che proporrà al pubblico soluzioni e concept food informali. L’apertura segna l’avvio del progetto imprenditoriale di Aprea che – dopo i 10 anni trascorsi come Executive Chef al VUN Andrea Aprea del Park Hyatt Milano, portato alle 2 stelle Michelin – torna oggi in cucina per continuare il percorso di ricerca che lo ha contraddistinto, allargando lo sguardo dal ristorante gastronomico al nuovo concetto di bar-bistrot. Il progetto beneficia di una cornice eccezionale: il ristorante - sviluppato su 210 mq con 32 coperti - si troverà all’ultimo piano di un magnifico edificio in Corso Venezia, dove uno spazio scenico caratterizzato da una grande vetrata panoramica, permetterà uno sguardo sul parco di Porta Venezia e le nuove architetture della città. Il bar-bistrot sarà invece al piano terra, per servire gli ospiti del museo e il pubblico cittadino. Progettati dall’architetto Flaviano Capriotti, gli interni riprendono in chiave contemporanea i materiali della tradizione milanese e dialogano con le opere d’arte site specific realizzate da giovani artisti.  width=  width=  width= “Questo nuovo progetto rappresenta per me una straordinaria sfida personale e professionale. Con la famiglia Rovati è nata una profonda intesa che ha portato alla condivisione di idee e progetti. Il risultato di questo incontro sta oggi nella sede straordinaria per il nuovo ristorante gastronomico e del bar-bistrot” afferma lo chef Andrea Aprea. “Sono felice di far parte di questa iniziativa che offrirà a Milano una nuova destinazione per l’arte, la cultura, l’educazione e la scoperta di inediti percorsi gastronomici.” Sia il ristorante Andrea Aprea che il bar-bistrot sono progettati dall’architetto Flaviano Capriotti. “Siamo certi che la scelta di un partner come Andrea Aprea darà valore al museo che si muoverà, intorno alla propria offerta culturale, con una strategia nuova, per Milano e il Paese, di multifunzionalità e di pluralità di servizi” afferma Giovanna Forlanelli, Vicepresidente della Fondazione Rovati. [caption id="attachment_116130" align="aligncenter" width="800"] width= Andrea Aprea e Giovanna Forlanelli Rovati | ph. Daniele Portanome per Fondazione Luigi Rovati[/caption] La data di apertura del Museo Etrusco, del Ristorante e del bar-bistrot è prevista per l’inizio del prossimo anno.
Bio Andrea Aprea Andrea Aprea - napoletano, classe 1977 – si forma in un percorso di lavoro e ricerca in Italia e all’estero, con esperienze in prestigiose cucine in Asia e Gran Bretagna. Di particolare rilievo sono stati i soggiorni in Gran Bretagna, dove lavora al Waterside Inn di Alain e Michael Roux a Bray on Thames, e poi da Heston Blumenthal al Fat Duck. In Italia passa dal Bulgari di Milano con Elio Sironi al Rossellinis di Palazzo Sasso con Pino Lavarra, fino ad approdare a Napoli, al Ristorante Il Comandante dell’Hotel Romeo. Dal 2011 al 2021 è Executive Chef del ristorante Vun Andrea Aprea del Park Hyatt Milano: il primo ristorante d’hotel ad aver ricevuto una stella Michelin nella storia di Milano, nel 2012. La seconda Stella arriva cinque anni dopo, nel 2017.
Filosofia gastronomica Superare le contrapposizioni scolastiche, uscire dalla retorica della Tradizione contrapposta all’Innovazione. La cucina di Andrea Aprea parte da qui: dalla ricerca di nuove esperienze attraverso cui definire il sapore della contemporaneità. È così che ai concetti di innovazione e modernità, Aprea preferisce dedicarsi al tema della contemporaneità, per definir la quale combina la tecnica con l’esperienza, l’emozione con la cultura, l’estetica con la precisione del gesto. Perché se ciò che noi chiamiamo tradizione altro non era che il presente dei nostri antenati - un presente che ha saputo meritare attenzione durevole, che ha superato la prova del tempo, delle mode, per diventare un presente assoluto ed arrivare fino a noi - la contemporaneità è invece la capacità di interpretare lo spirito del proprio tempo, e costruire su di esso ipotesi di futuro. Aprea costruisce la propria visione di alta cucina a partire dalla memoria, da ciò che ci appartiene da sempre, dalla conoscenza del territorio e della cultura che ha forgiato la cucina italiana. Fondendo in un unico tratto il tema delle memorie – personali, popolari, di comunità o elitarie che siano – con il sapere della letteratura gastronomica e dei maestri che lo hanno preceduto.
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