Confindustria Alberghi: 2017 positivo per il settore

10 Gen 2018 - 05:30
Confindustria Alberghi: 2017 positivo per il settore
Confindustria Alberghi rende note le prime statistiche sull'anno appena concluso: il 2017 ha fatto registrare nei primi 11 mesi un incremento dell'occupazione 3,1% rispetto al 2016, con un occupazione del 70,3%. Ciò che emerge dalla ricerca curata da STR è, però, che nel Paese esistono situazioni profondamente diverse: mentre città come Napoli e Torino sono ferme ai risultati dello scorso anno, migliorano altre località come Milano, Venezia e Bologna mentre a Roma si registrano risultati negativi (-1,8%). Un dato invece che può rincuorare e che aumentano negli alberghi soprattutto le presenze di turisti stranieri (+5,8%) che non dovrebbero affatto diminuire come si rileva dalle ricerche online effettuate durante l'anno. Sono gli inglesi i primi a interessarsi all'Italia cercando informazioni su TripAdvisor, seguiti da americani e tedeschi; cresce l'interesse anche da parte di altri paesi europei come l'Olanda e il Belgio. Un capitolo a parte si apre analizzando l'andamento dalla piattaforma AirBnb, su cui esistono pochi dati i quali, evidenziano una crescita dell'occupazione del 41% rispetto al 2016. "Un anno nel complesso positivo - dichiara Giorgio Palmucci Presidente di Confindustria Alberghi – ma la ripresa va consolidata il prossimo anno, anche con una maggiore distribuzione dei flussi sul tutto il territorio nazionale. Le prospettive dei mercati internazionali sono certamente buone, ma dobbiamo ancora lavorare per rispondere alle esigenze di una domanda sempre più articolata ed attentaCredo anche che alcune iniziative come l’anno dei borghi, il maggiore coordinamento tra Regioni, Mibact ed Enit, anche con il varo del Piano Strategico, abbiano contribuito a rinnovare la percezione dell’Italia all’estero. C’è ancora da fare, il tax credit che supporta le aziende impegnate nella ristrutturazione e riqualificazione, ha visto aumentare la platea dei beneficiari, ma non le risorse che pure erano già insufficienti. Su questo sarà certamente necessario intervenire, cosi come sul tema della sharing economy, un vero e proprio mercato parallelo che si sviluppa in assenza di regole e di controlli. Una incognita che preoccupa gli operatori del settore".
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