Home Mercato Indagini e Ricerche Confartigianato: gli effetti delle chiusure forzate sulle pasticcerie per la Pasqua 2020

Confartigianato: gli effetti delle chiusure forzate sulle pasticcerie per la Pasqua 2020

In questo momento in cui l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltĆ  delle imprese e delle attivitĆ  del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d’informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltĆ  del momento.

La vendita di dolci e uova pasquali di pasticceria artigianale quest’anno non sarĆ  possibile, secondo le indicazioni del dpcm 11 marzo 2020 in materia di contenimento dell’emergenza Covid-19.

Le pasticcerie artigiane non possono vendere al pubblico neanche tramite la modalitĆ  asporto che ĆØ consentita ad altre attivitĆ . SecondoĀ Confartigianato, loĀ stopĀ allaĀ produzione e vendita delle pasticcerieĀ rappresenta unaĀ assurda discriminazioneĀ rispetto ai negozi e alla grande distribuzione ai quali ĆØ invece permessa la commercializzazione di prodotti dolciari.

Confartigianato ha stimato che per le 24mila imprese di pasticceria e gelateria, il 70% delle quali artigiane, con 74mila addetti, hanno ricevuto un danno dalla chiusura di aprile stimato perĀ 652 milioni di euro, tra mancato fatturato e perdite legate ad deperimento delle materie prime acquistate precedentemente alla sospensione forzata.

A livello regionale il più alto danno economico per il mese di aprile si registra in Lombardia dove ammonta a 106 milioni di euro, seguono il Veneto con 69 milioni di euro, il Lazio con 63 milioni di euro, l’Emilia-Romagna con 59 milioni di euro, la Toscana con 54 milioni di euro e la Sicilia con 52 milioni di euro.

La Confederazione si ĆØ rivolta alĀ Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, sollecitando unĀ intervento tempestivoĀ che faccia chiarezza nelle interpretazioni governative, stabilisca omogeneitĆ  di applicazione delle norme in tutto il territorio edĀ eviti incomprensibili disparitĆ  di trattamento tra attivitĆ  con Codici Ateco diversi ma produzioni simili.

ā€œSiamo i primi – afferma Massimo Rivoltini, Presidente di Confartigianato Alimentazione – a rispettare le regole per difendere la salute dei cittadini. Ma non accettiamo un’interpretazione della norma che si traduce in una palese ed assurda penalizzazione delle nostre produzioni a vantaggio di altre tipologie di prodotti di pasticceria. CosƬ si colpiscono le nostre aziende e si nega libertĆ  di scelta ai consumatoriā€.

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