Caso Prosék. Associazione Tutela Colline del Prosecco in difesa del made in Italy

Il nome prosecco identifica un sito patrimonio dell'umanità. È questo l'argomento di Associazione Tutela del sito Unesco Colline del Prosecco contro il caso Prosék.

6 Ottobre 2021 - 08:09
Caso Prosék. Associazione Tutela Colline del Prosecco in difesa del made in Italy
Marina Montedoro, Presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, è intervenuta il 5 Ottobre all’audizione istituita dalla Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare, in videoconferenza, in relazione al tema Prosék, in particolare sulle problematiche che potrebbero derivare alla filiera del Prosecco dal riconoscimento dell'indicazione geografica protetta del vino croato. Le audizioni sono iniziate ieri e hanno visto intervenire, oltre all’Associazione, rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e degli organismi della cooperazione; rappresentanti del Consorzio Tutela Vini Asolo Montello, del Consorzio Tutela del vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e del Consorzio di Tutela della DOC Prosecco; Assessori all'agricoltura del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Piemonte. Di seguite le parole del suo intervento: “Ringrazio il Senatore Gianpaolo Vallardi per aver avuto la sensibilità di invitare a questa audizione la nostra Associazione e ringrazio il sottosegretario alle politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio per aver già istituito un tavolo di lavoro sul tema. In questo momento dobbiamo mostrarci coesi e uniti per tutelare una denominazione che non solo identifica un prodotto agroalimentare riconosciuto in tutto il mondo e che dal 2009 gode della riserva del nome, ma anche un territorio iscritto nella lista di Patrimonio dell’Umanità dal 2019. Come associazione pensiamo infatti che la problematica Prošek vada trattata in queste due direzioni, da un lato la tutela a 360 gradi delle denominazioni, sinonimo di garanzia e qualità dei nostri prodotti, dall’altro la tutela di un’area che nel Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene si identifica e da cui trae nome, proprio perché l’attività della coltivazione di queste viti costituisce uno degli elementi di unicità sui quali abbiamo costruito la nostra candidatura. Credo quindi importante che, nel dossier che il Ministero delle Politiche Agricole presenterà alla Commissione, anche questo elemento venga evidenziato: come per l’UNESCO, “Prosecco” rappresenti l’identificazione di un sito che è e deve restare patrimonio dell’umanità per anni. Oggi le nostre Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene hanno un flusso turistico di circa 250mila presenze, ma le previsioni sono che in 10 anni questi numeri salgano, fino a quadruplicare. Tutelare il nome Prosecco significa, non solo, combattere il cosiddetto “italian sounding”, grande problema del nostro agroalimentare, ma anche, evitare un danno dal punto di vista turistico. Come Associazione ci mettiamo a disposizione del Ministero e della Commissione Agricoltura per collaborare attivamente in questa direzione”.
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Marina Montedoro
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