"Apriamo Bar e Ristoranti il 18 Maggio": la richiesta di Fipe al Governo

Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha proposto una petizione affinché gli esercizi pubblici possano riaprire al più tardi il 18 maggio.

29 Apr 2020 - 01:35
"Apriamo Bar e Ristoranti il 18 Maggio": la richiesta di Fipe al Governo
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento. Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha rivelato tutto lo scontento e il malumore del settore nell'apprendere che per la ristorazione e i pubblici esercizi si prevede un'apertura in data 1 giugno. Nella nostra news Riaperture bar e ristoranti dal 1° giugno: le preoccupazioni di Fipe e Filiera Italia avevamo condiviso le preoccupazioni della Federazione ma oggi si va oltre. La Fipe ha infatti aperto una petizione su Change.org: "Apriamo Bar e Ristoranti il 18 maggio", con cui chiede al governo di anticipare nettamente l'apertura degli esercizi, stremati dalle gravissime perdite economiche. Di seguito la nota stampa con cui Fipe si rivolge direttamente al Presidente del Consiglio:  
"Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte e al Governo Le 300.000 imprese di pubblico esercizio (bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, ecc.), con 1,2 milioni di addetti e 46 miliardi di valore aggiunto chiedono di poter riprendere l’attività lunedì 18 maggio 2020 dopo quasi tre mesi di chiusura. Lo chiedono anche a nome di una filiera fatta di allevatori, agricoltori, pescatori, casari, trasportatori, e poi enologi, vignaioli, imbottigliatori, magazzinieri, trasformatori artigianali e industriali perché la crisi della ristorazione è anche la crisi di questa filiera.
Dall’11 marzo siamo costretti all’inattività, qualcuno da prima ancora per effetto dei provvedimenti che anticipavano la chiusura già alle 18. Abbiamo appreso che saremo anche gli ultimi a poter riaprire il prossimo 1° giugno aggravando le già pesanti perdite fin qui accumulate. Oltre a ciò, i nostri dipendenti stanno ancora aspettando la cassa integrazione, il decreto liquidità stenta a decollare e le misure straordinarie preannunciate restano, per il momento, solo buone intenzioni.  Forse non è chiaro che così si mettono a rischio migliaia di imprese e centinaia di migliaia di posti di lavoro. Servono risorse e servono subito a fondo perduto, senza ulteriori lungaggini o tentennamenti. Sappiamo solo quanto dovremo stare ancora chiusi mentre non è noto quando le misure di sostegno verranno messe in atto. Tutto questo a dispetto delle stesse indicazioni che vengono dall’Inail secondo cui i pubblici esercizi sono attività a basso rischio e del serio protocollo che la categoria ha messo a punto per riaprire in sicurezza.  Uno Stato giusto si misura dalla capacità di prendersi cura delle piccole imprese, perché le grandi imprese quasi sempre hanno strumenti ed organizzazione per fare da sole. Chiediamo di metterci nella condizione di poter aprire le nostre imprese fin dal 18 maggio e di garantirci adeguate misure di sostegno per superare questa drammatica crisi." La petizione: https://www.change.org/ApriamoBar-e-Ristoranti-il18maggio 
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