Apre Sagami a Milano, soba e udon dal Giappone

20 Nov 2018 - 04:30
Apre Sagami a Milano, soba e udon dal Giappone
La più grande catena giapponese di ristorazione popolare specializzata in soba, gli “spaghetti” made in Japan, e udon, un tipo di pasta giapponese a base di farina di grano duro, sbarca in Italia. Apre nella piazza della stazione centrale di Milano il 262° ristorante della Sagami Holdings Corporation. A guidare la cerimonia inaugurale con la classica e bene augurante rottura di un grande barile di sakè è stato il presidente Toshiyuki Kamada affiancato da Cristian Guidie Li, responsabile di GL Group Italia gestore di oltre 40 ristoranti e partner al 49% nella joint venture. L'avventura nasce dall'ottima esperienza realizzata in occasione dell'Expo 2015 e con la voglia di non fermarsi: “Se Milano avrà successo, inizieremo una espansione sia in Italia sia in altri Paesi europei”, dicono i vertici della società nipponica. Il gruppo resta radicato in Giappone, ma è ben intenzionato a esportare la sua cucina e le sue tradizioni. All'estero solo due i ristoranti aperti, uno in Thailandia e uno in Vietnam. Un precedente esperimento in Cina avviato nel 2004 era andato incontro a varie difficoltà. Il piano triennale del gruppo di Nagoya (578 dipendenti a tempo pieno e 7.485 temporanei) prevede di arrivare nel 2020 a un giro d'affari di 28 miliardi di yen, contro i 26,5 attesi nel corrente anno fiscale. Il Sagami di Milano Centrale vuole essere un ristorante tradizionale di cucina giapponese a prezzi popolari come nello stile della catena. Niente sushi né ramen per Sagami, specializzato nella "pasta" made in Japan. Soba, udon e poi donburi, unagi e varie specialità della cucina di Nagoya. La soba è una pasta di grano saraceno, mentre gli udon realizzati con farina di grano duro. Non mancano le sfiziosità: onigiri, tempura e un goloso elenco di Nagoya-Meshi, da mangiare da soli oppure da dividere con gli amici. La gustosa cucina di Nagoya ha così successo in Giappone da meritarsi un nome tutto suo: Nagoyameshi vuol infatti dire “mangiare alla moda di Nagoya” e si distingue dalla più comune cucina di Tokyo o del Kansai per l’utilizzo del miso come salsa e della fantasia con cui si abbinano i piatti della tradizione. Fra le specialità tipiche possiamo citare i Tebasaki – alette di pollo fritte e piccanti, cotte senza la tradizionale pastella, e condite con una speciale salsa e semi di sesamo – i Tenmusu – onigiri con dentro un intero gambero in tempura – oppure il Miso-katsu, la famosa cotoletta di maiale giapponese impanata e fritta, ma nella variante Nagoya spalmata con una ricca e saporita salsa al miso.

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