APCI e Agrocepi firmano una lettera aperta alle istituzioni e ANBC parla per il mondo degli eventi

Agrocepi e APCI invitano ad affrontare con serietà e concretezza la grave situazione per il comparto agroalimentare e della ristorazione attraverso una lettera aperta e ANBC si rivolge alle istituzioni per la sopravvivenza del settore eventi.

21 Apr 2021 - 22:40
APCI e Agrocepi firmano una lettera aperta alle istituzioni e ANBC parla per il mondo degli eventi
Agrocepi e APCI invitano le istituzioni ad affrontare con serietà e concretezza la pesantissima situazione in cui versa l’intero comparto agroalimentare e il settore della ristorazione, da oltre un anno messo a dura prova dall’emergenza pandemica. Di seguito la nota stampa e la sintesi delle richieste.   Per la ripresa del settore non servono solo ‘cerotti’ ma soluzioni strutturali e strategiche, che davvero siano la base per una ripartenza del settore, oggi al collasso.  Le due associazioni di categoria, Agrocepi e APCI, rispettivamente in rappresentanza del comparto agroalimentare e di quello della ristorazione, chiedono insieme un piano che possa aiutare a costruire la nuova normalità alla quale tutti dovremo adeguarci. Sintetizzano le richieste dei rispettivi associati in alcuni punti fondamentali, sui quali chiedono un intervento immediato delle istituzioni:
  • Indennizzi più solidi per l’intero comparto con meccanismi di liquidità alle imprese che siano meno rigidi, rispetto a quanto proposto nel Decreto Liquidità del 2020;
  • Proseguimento del Bonus Ristorazione istituito dal precedente Governo tramite il MISE e il MIPAAF;
  • Riadattamento delle politiche finanziarie del 2020/2023 con prolungamento dei piani di ammortamenti da 2+6 a 3 + 12;
  • Riorganizzazione strategica a lungo termine del comparto HORECA, attraverso la creazione di linee guida condivise, che permettano ai ristoranti (e alle attività assimilabili) di diventare vere e proprie imprese “ agili e fluide”;
  • Richiesta di rimodulazione dei codici Ateco e per la realizzazione di una Legge Quadro della ristorazione, con l’istituzione di un comitato interministeriale tra MISE, MIPAAF, MiBACT e MAE che valorizzi e coordini il settore HORECA e AGROALIMENTARE, con l’obiettivo in futuro di creare un apposito Ministero dell’agroalimentare, dell’enogastronomia e dell’Horeca;
  • Misure strutturali che consentano una migliore cooperazione tra la filiera agroalimentare, della distribuzione e della ristorazione;
  • Riduzione del peso fiscale, previdenziale e contributivo per le imprese del settore agroalimentare, horeca e distribuzione alimentare, che si aggregano in rete o in altre forme. 
  • Facilitazione e agevolazione fiscale per la ristorazione al fine di proporre prodotti del territorio all’interno dei propri locali, valorizzando la produzione agricola e alimentare Made in Italy;
  • Rimodulazione di tasse e imposte (dirette e indirette) su policy impiegate dalle aziende ristorative (e assimilabili) che impiegano prodotti o fonti energetiche a basso impatto ambientale
  • Politiche che facilitino la promozione all’estero del Made in Italy attraverso attività con le Ambasciate
  • Investire sui giovani, agevolando l’istituzione di relazioni con i Ministeri dell’Istruzione e dell’Università e ricerca per la riscrittura dei nuovi profili e delle competenze necessarie per le figure professionali del settore.

ANBC: per il mondo degli eventi non si può attendere luglio

Come è ormai noto a tutti dalla scorsa settimana non si fa che parlare di ripartenza, che vedrà nel prossimo 26 aprile la data per riprendere gradualmente le attività di svariati settori. Invece, su quando potranno ripartire gli eventi, sia privati che business, poche parole e niente di ufficiale, solo delle preoccupanti indiscrezioni. Preoccupanti perché, a quanto pare, il Governo ha individuato una data di ripresa per il nostro comparto nel 1 luglio, tra ben più di due mesi. Se fosse davvero così saremmo evidentemente fuori tempo massimo!” Questo l’amaro commento di Paolo Capurro, Presidente di ANBC, Associazione Nazionale Banqueting e Catering.

È da giorni che aspettiamo indicazioni chiare e precise su come e quando i nostri imprenditori potranno riprendere le loro attività, ma non è certo questa la notizia che volevamo commentare. Ricordo a tutti che siamo praticamente fermi da marzo dello scorso anno e che i nostri fatturati sono crollati mediamente del 90%. In ragione di questo dobbiamo attendere ancora più di due mesi? Non possiamo più aspettare, non ce lo possiamo permettere in nessun modo. Per questo riteniamo giusto anticipare la data di almeno un mese, per non perdere anche le poche prenotazioni che dall’anno scorso sono state posticipate a giugno del 2021. In caso contrario sarà necessario ragionare su indennizzi finalmente adeguati, che tengano conto delle enormi perdite e dei costi fissi, o per noi si tratterebbe del colpo di grazia!”.

Tra l’altro, faccio presente a chi è preposto a prendere questo tipo di decisioni che il nostro lavoro dipende in maniera sostanziale dalla possibilità di programmare, quindi dobbiamo avere delle certezze. - Conclude Capurro - Anche in termini di sicurezza, siamo sicuri di poter riprendere a lavorare in tranquillità, per tanti motivi. Prima di tutto perché siamo promotori di protocolli ancora più stringenti di quanto non siano quelli imposti dalle Istituzioni, poi perché andiamo verso la bella stagione e la maggior parte degli eventi saranno organizzati all’aperto. Lavoreremo con un numero chiuso di invitati parametrato allo spazio a disposizione, con la preiscrizione e la tracciabilità di tutti i partecipanti. E ancora, stiamo valutando la possibilità di richiedere agli ospiti ulteriori garanzie, magari dimostrando di essere vaccinati o facendo un tampone nelle 48 ore precedenti l’evento. Insomma, possiamo riprendere il lavoro in sicurezza, e abbiamo bisogno di farlo prima possibile. Così non si va più avanti! [contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]

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