Acque minerali: il pericolo delle informazioni fuorvianti in rete

19 Sett 2019 - 03:30
Acque minerali: il pericolo delle informazioni fuorvianti in rete
Uno studio dell'Unità di Biostatistica, Epidemiologia e Sanità Pubblica dell'Università di Padova coordinato da Dario Gregori, con il contributo dell'Istituto Superiore di Sanità, ha scoperto che nel settore delle acque minerali, 40 marchi fornivano indicazioni fuorvianti, con messaggi di web marketing ingannevoli. In particolare, nello studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health, si pubblicizzavano effetti benefici senza che questi fossero supportati da alcuno studio scientifico. I ricercatori hanno condotto una rassegna del contenuto del sito web delle 253 acque in bottiglia prodotte in Italia e riportate nella relazione annuale di Bevitalia 2016-2017 e sono state identificate 40 acque in bottiglia che includevano informazioni non coerenti con la direttiva europea sullo sfruttamento e la commercializzazione di acque minerali naturali. Per ogni marca i ricercatori hanno quindi esaminato le indicazioni nutrizionali e sanitarie riportate, relative a proprietà preventive, curative o terapeutiche dell’acqua segnalata. I ricercatori hanno commentato lo studio affermando che i siti web dovrebbero essere monitorati esattamente come le etichette alimentari. E ciò per evitare proprio questo genere di pratiche di marketing inappropriate, fornendo al consumatore le indicazioni corrette sui possibili effetti dovuti al consumo. È stato notato in particolare come le informazioni sugli effetti salutistici riportate nei siti web di tali acque, non sufficientemente supportate da riscontri scientifici o di letteratura, si riferiscano per lo più a possibili effetti benefici per le vie urinarie e sistemi cardiovascolari ma spesso allargandosi fino a dichiarazioni di efficacia in ambiti particolari o anche sull’estetica del potenziale consumatore.
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